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Questo articolo è stato pubblicato il 15 marzo 2012 alle ore 20:30.

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Accuse ridicole». Così Francesco Rutelli definisce le rivelazioni dell'Espresso sul caso Lusi. Il leader dell'Api assicura di non aver avuto dall'ex tesoriere della Margherita «nemmeno un centesimo». E accusa il settimanale di essersi prestato a un'opera di «inquinamento e depistaggio» dell'indagine in corso. Per questo Rutelli querelerà l'Espresso.

Il settimanale accusa: «valanga di soldi per Rutelli»
Secondo il settimanale, l'ex tesoriere della Margherita «ha girato una valanga di soldi alla fondazione del leader dell'Api. Proprio quando l'ex sindaco di Roma aveva appena lasciato il Pd per fondare il suo nuovo partito. I versamenti erano sempre sotto i 150 mila euro, per aggirare lo statuto. Ma sono tutti provati dai bonifici bancari». La fondazione in questione sarebbe il Centro per il futuro sostenibile (Cfs), fondato da Rutelli.

L'Api replica: intascati 866mila euro? Accusa ridicola
Le accuse al leader dell'Alleanza per l'Italia di aver intascato tramite la fondazione Cfs 866mila euro provenienti dalle casse della Margherita, spiega una nota dell'ufficio stampa dell'Api, «è ridicola». Tanto più se si pensa che l'ex sindaco di Roma, come presidente a tutt'oggi della Margherita e al contempo leader di Api, lavora per «puro volontariato politico» senza mai «aver preso nemmeno un centesimo» dalla Margherita.

Rutelli dall'Api non riceve un centesimo
Rutelli è leader dell'Api, si legge ancora nella nota, e non riceve un centesimo (nell'ultimo anno, ha anzi versato quasi 50.000 euro di contributi al suo movimento). È capogruppo al Senato, e ha scelto di non avere alcuna indennità per questo impegno istituzionale. Lo stesso vale per le altre attività, di puro volontariato politico: la co-Presidenza del Partito democratico europeo e il ruolo di consigliere comunale a Roma (dove non riscuote neppure un gettone di presenza). Il titolo dell'Espresso («Da Lusi 866mila euro a Rutelli») è puramente e semplicemente un falso, e come tale sarà perseguito.

Il tesoriere della Margherita Lusi: «tutti sapevano tutto»
Il partito ha deciso di citare in giudizio l'ex tesoriere e di chiedere un risarcimento del danno che potrebbe arrivare a 10 milioni. Alla base della citazione ci sono le dichiarazioni, ritenute diffamatorie dai Dl, rilasciate da Lusi alla trasmissione «Servizio pubblico» di Santoro. «Ho fatto tutto quello che mi è stato detto di fare – aveva detto il senatore, indagato per appropriazione indebita aggravata - questa partita è molto più grande, fa saltare il centrosinistra. Tutti sapevano tutto. O, meglio, chi lo doveva sapere lo sapeva».

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