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Questo articolo è stato pubblicato il 18 marzo 2012 alle ore 16:15.

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Gianfranco Fini ieri «ha parlato a nome di tutto il Terzo polo». Così Pier Ferdinando Casini concorda con il presidente della Camera riguardo all'ipotesi di commissariare la Rai. Ieri Fini, ribadendo il supporto di Futuro e libertà al governo Monti aveva detto, parlando della Rai: «Se lo ritiene necessario non esiti a commissariarla». Casini parlando alla manifestazione "Cambiare la politica, cambiare l'Italia" si è anche soffermato sulla riforma del lavoro: «il governo – ha detto – è determinato. Bisogna dire a Confindustria, Cgil, Cisl e Uil, forza e coraggio, andiamo avanti».

Orfini (Pd): liberare la Rai dal controllo dei partiti
«Sono importanti e positive le parole del presidente Fini e di Pierferdinando Casini: l'annuncio del passo indietro del Terzo polo sulle nomine Rai va nella direzione giusta», ha commentato Matteo Orfini, responsabile cultura e informazione del Pd, che sottolinea: «Siamo certi che presto anche il Pdl farà la stessa cosa, comprendendo che il tempo della lottizzazione è finito per sempre, con buona pace di Gasparri».

L'obiettivo di liberare la Rai dal controllo dei partiti,prosegue Orfini, «si può raggiungere con una nuova governance. Il fatto che questa consapevolezza si stia diffondendo, rende ancor più indispensabile affrontare il problema. Una riforma si può fare in tempi brevissimi, così da dare alla Rai nuove regole prima che sia troppo tardi e in tempo per la scadenza del Cda. Se invece prevarrà l'ostinazione del Pdl nell'imporre veti e nell'impedire una riforma, come da tempo sosteniamo, il governo ha il dovere di intervenire e il commissariamento è uno strumento più che praticabile».

Fassina (Pd): Gasparri campione di depistaggio
«L'onorevole Gasparri si conferma campione di depistaggio. Sulla Rai, lui e i suoi fingono di non capire che, proprio per evitare lottizzazioni, il Pd chiede una riforma della governance del servizio radiotelevisivo pubblico che lui, il capo-padrone del suo partito e la Lega hanno portato, come il resto dell'Italia, sull'orlo della bancarotta. Se il Pd avesse voluto ottizzare, avrebbe assecondato la conservazione dello status quo e si sarebbe preso la sua quota di nomine», ha detto Stefano Fassina, responsabile economia del Pd.

Di Pietro: non alla spartizione delle poltrone
«Dell'accordo raggiunto a Palazzo Chigi giovedì sera tra ABC (Alfano, Bersani, Casini) e Monti io non condivido n‚ il metodo n‚ il merito. Temi importanti come il lavoro, la giustizia e la Rai vanno affrontati in modo trasparente nelle commissioni parlamentari coinvolgendo le parti sociali, non in una bicchierata notturna tra intimi. Noi dell'IdV, che non abbiamo mai voluto partecipare a spartizioni di poltrone, presenteremo una proposta di riforma al convegno che terremo il 27 marzo sulla Rai». È quanto scrive sul suo profilo facebook il presidente dell'Italia dei Valori, Antonio Di Pietro.

Verna (Usigrai): da commissariare è la politica
La Rai è stanzialmente meno costosa e più seguita delle televisioni pubbliche di Gran Bretagna, Germania e Francia, quindi ad essere commissariata non dovrebbe essere la televisione di Stato, ma la politica e la sua invadenza. Lo afferma in un comunicato il segretario dell'Usigrai, Carlo Verna.

Giulietti-Vita: un commissario, un questore o un prefetto, ma si faccia presto
«Non sappiamo se alla fine alla Rai manderanno un commissario, un questore o un prefetto. Sia come sia bisognerà far presto perchè l'azienda rischia il collassoeditoriale, culturale, finanziario», hanno detto Beppe Giulietti, portavoce Articolo 21, e Vincenzo Vita, senatore Pd e componente della Commissione di Vigilanza Rai.

Casoli (Pdl): neanche ipotizzabile il commissariamento della Rai
«Bilanci in attivo, leggi vigenti, sentenze della Corte Costituzionale impediscono che si possa soltanto ipotizzare il commissariamento della Rai. Se qualcuno nel Governo dovesse tentare solo la mossa, rischierebbe di finire sotto processo. Scatterebbero infatti con immediatezza le opportune misure di carattere giudiziario, ai sensi delle norme vigenti», ha sottolineato il vice presidente dei senatori del Pdl, Francesco Casoli.

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