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Questo articolo è stato pubblicato il 18 marzo 2012 alle ore 12:29.

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Un medico missionario impegnato in progetti internazionali, per affrontare e sensibilizzare i problemi legati a situazioni di povertà. Una persona amata da tutti, sia professionalmente «per il suo impegno sociale», sia umanamente. È così che viene descritto dai suoi colleghi Claudio Colangelo, uno degli italiani rapiti in India. Claudio Colangelo, 61 anni, sposato con una figlia di 32 anni e un figlio di 35 anni, è un medico che lavora in un istituto di ricerca a Roma. Tra le sue missioni, un progetto di spedizione medica nell'Amazzonia peruviana per l' «Istituto internazionale di scienze mediche antropologiche e sociali». Colangelo si era rivolto a Bosusco per il viaggio in India proprio per la sua passione per la cultura delle tribù primitive. I due erano partiti il 12 marzo da Puri per un trekking di cinque giorni tra le foreste della regione.

Paolo Bosusco invece ha 54 anni e, quando è in Italia, vive a Condove (Torino) in una casetta della borgata montana di Pralesio. Da novembre a giugno, invece, lavora, dalla città indiana di Puri, con un'agenzia di viaggi online, l'Orissa Adventurous Trekking, specializzata in escursioni presso le tribù primitive della regione. Il padre di Bosusco, Azelio, è molto anziano e vive a Torino anche se, nei mesi estivi, sta con il figlio a Condove.

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