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Questo articolo è stato pubblicato il 22 marzo 2012 alle ore 08:44.

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Edinson CavaniEdinson Cavani

La prospettiva di una finale di Coppa Italia con la Juventus manda in visibilio il San Paolo mentre con largo anticipo si festeggia la certezza di una partecipazione alle Coppe Europee della prossima stagione. Data per assodata la partecipazione della Juventus in Champions League, da oggi il Napoli sa che, alla peggio, parteciperà all'Europa League. L'obiettivo prioritario resta ora il terzo posto in campionato per accedere ai preliminari di Champions ma il piano B è al sicuro sotto chiave.

E saranno questo entusiasmo e questa certezza a tenere accesi i motori partenopei da qui a fine stagione perché nonostante la vittoria per 2-0 sul Siena la sensazione è che la spia della riserva stia per accendersi. E' stato un anno dispendioso e la squadra comincia ad accusare il colpo. Mazzarri è preoccupato anche per l'infortunio a Christian Maggio, uscito per un infortunio muscolare. Oggi ne sapremo di più sull'entità del danno ma è probabile che il suo recupero preveda tempi piuttosto lunghi.
Ma veniamo al match. Onore al Siena di Sannino che, in linea con i recenti exploit in campionato, offre sprazzi di buon calcio e contro i fenomeni di Mazzarri si piega ma non si spezza. Con un ordinata difesa e un turnover parzialmente forzato prova a resistere agli assalti dei tenori cercando di imbrigliare sul nascere le iniziative azzurre ma non è fortunato perché dopo soli 10' Cavani trova il gol del vantaggio con un colpo di tacco. O

meglio, il Napoli trova una deviazione di Vergassola che batte Brkic sugli sviluppi di un calcio di punizione battuto da Lavezzi. Per il Siena è un disastro perché a questo punto i bianconeri, per rincorrere la qualificazione appena svanita, devono fare l'unica cosa sconsigliata contro il Napoli: attaccare a testa bassa e correre il rischio di esporsi al contropiede avversario. Letale. L'avvisaglia del raddoppio, una girata del ‘matador', viene sventata dal portiere toscano, poi il Napoli comincia a spingere a folate ogni volta che ha la possibilità di ripartire in velocità. Il centrocampo è dominato dagli uomini di Mazzarri che vincono tutti i contrasti e trovano immense praterie per farsi sotto. Con una splendida e velocissima azione corale arriva il gol del raddoppio. Inler recupera palla e serve Lavezzi che è imprendibile e riesce a servire Hamsik. Brevissimo Cavani a intuirne le intenzioni, a recuperare la posizione in area di rigore e a insaccare con un colpo di testa. Sannino si gioca il tutto per tutto, cambia modulo e il Siena è più propositivo complice un Napoli che perde di intensità. E che prima dell'intervallo perde un uomo chiave come Maggio.

E' un altro Siena nella ripresa. Cercare il gol per andare ai supplementari è fondamentale approfittando del fatto che il Napoli, anche quando si porta in avanti non ha più cartucce da sparare e diventa anche più facile guadagnare metri. Costruiscono qualcosa in più gli uomini di Sannino ma hanno fretta di concludere e troppo spesso ci provano alla disperata dalla distanza. Con il fiato che resta i partenopei si sacrificano in blocco in ripiegamento difensivo con l'innesto di Dzemaili al posto di Gargano per garantire una maggiore solidità difensiva. Il Siena si gioca anche la carta Gonzales, inizialmente risparmiato dal tecnico. L'ultima spinta napoletana arriva dall'ingresso di Pandev per una manciata di minuti. Il tempo per un assist al bacio per uno stremato Hamsik che non riesce a farne tesoro. Il resto è un vano assalto senese che si trascina fino al fischio finale che libera l'urlo del San Paolo che ora attende la chance di sollevare un trofeo a coronamento di un'annata comunque sia straordinaria.

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