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Questo articolo è stato pubblicato il 23 marzo 2012 alle ore 22:30.

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Il sergente americano autore della strage di 17 civili afghani nella provincia di Kandahar, dovrà rispondere di 17 capi di imputazione per omicidio, riferiscono funzionari Usa. Robert Bales, 38 anni, è accusato di essere uscito nella notte dalla sua base a Kandahar e di aver ucciso 17 persone in due villaggi vicini, tra cui tre donne e nove bambini. Avrebbe anche dato fuoco ad alcuni cadaveri, prima di tornare nella base e consegnarsi. Non si conoscono ancora le motivazione del militare, che in Afghanistan era alla sua quarta missione di guerra dopo essere stato tre volte in Iraq. Bales è oggi detenuto nel carcere militare Fort Leavenworth, in Kansas, in una cella singola. I capi di accusa a suo carico saranno annunciati oggi, stando a quanto riferito da fonti vicine all'indagine.

La giustizia militare americana prevede che il pubblico ministero formalizzi i capi di incriminazione contro il soldato, da sottoporre quindi al suo comandante di unità, cui spetta il compito di decidere se siano sufficienti per procedere. Bales dovrebbe anche comparire in aula per il procedimento preliminare, noto come articolo 32, in cui accusa e difesa possono esporre le rispettive posizioni, citare e contro interrogare testimoni, in cui le autorità saranno chiamate a decidere se procedere con la corte marziale. Il sergente ha ricevuto lunedì e martedì scorso la visita del suo avvocato, John Henry Browne, che ha poi riferito di una sua parziale amnesia dei fatti avvenuti la notte dell'11 marzo.

Intanto, secondo quanto scrive Al Arabiya, i talebani avrebbero nuovamente minacciato di vendicare la strage. «Quella fu un'azione pianificata e sicuramente ci vendicheremo, non ci fidiamo di questi processi», ha dichiarato il loro portavoce Zabihullah Mujahid.

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