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Questo articolo è stato pubblicato il 24 marzo 2012 alle ore 10:20.

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La Guardia di Finanza ha avviato accertamenti sui prezzi della benzina per verificare l'esistenza «di eventuali manovre speculative». Le Fiamme gialle su delega della Procura della Repubblica di Varese, sono andate nelle sedi delle principali compagnie petrolifere italiane, a Roma, Milano e Genova «per acquisire varia documentazione».

Benzina che oggi segna un nuovo record, arrivando a un passo da 1,9 euro. Dopo gli ultimi rialzi di oggi da parte di Eni, Esso, Ip e Q8, la 'verdè schizza infatti alla soglia degli 1,9 euro al litro.

Nel dettaglio, l'Autorità giudiziaria varesina, a seguito di un esposto del Codacons, ha deciso di valutare se «le recenti dinamiche che comportano l'aumento dei prezzi dei prodotti petroliferi - spiega una nota della GdF - siano da porre in relazione al mero e fisiologico andamento del mercato, ovvero se tali dinamiche siano falsate da comportamenti penalmente illeciti tali da configurare il reato di "manovra speculativa su merci", e ha disposto l'acquisizione da parte della Guardia di Finanza, presso le sedi legali od operative delle principali compagnie petrolifere italiane in Roma, Milano e Genova, di tutta la documentazione attinente l'origine e l'andamento dei prezzi dei carburanti e dei motivi delle variazioni in aumento ed in diminuzione, per il periodo dal gennaio 2011 al marzo 2012».

Sul controllo del prezzo dei carburanti, scende in campo anche l'Antitrust, con la proposta di creare «un sito dove vengano inseriti quotidianamente tutti i prezzi della benzina praticati alla pompa zona per zona, per permettere al consumatore di individuare il prezzo più basso richiesto vicino casa», ha detto il presidente dell'Antitrust, Giovanni Pitruzzella, intervenendo a una trasmissione radiofonica. «In questo modo - ha spiegato - il consumatore potrà scegliere dove rifornirsi, premiando il gestore dove può risparmiare, senza essere costretto a giri estenuanti per trovare il punto di rifornimento più conveniente».

Asino "taxi"
Intanto, contro i continui rincari della benzina ord e nelle cittá arriva il primo "asino T.A.C.S.I." per caricare le borse della spesa e accompagnare i consumatori che riscontrano maggiori difficoltá negli spostamenti. L'iniziativa è della Coldiretti che a Reggio Emilia in Piazza Fontanesi ha arruolato due asini, Giada e Gradisca per fare la spesa in modo sostenibile nel locale mercato di "campagna amica", una alternativa ai normali acquisti in un paese come l'Italia dove l'88% delle merci viaggia su strada e si stima che un pasto percorra in media quasi 2mila chilometri prima di giungere sulle tavole con effetti sui prezzi e sull'inquinamento ambientale che - precisa la Coldiretti - viene adesso rafforzata dal contributo degli asini.

Pasqua amara
Secondo le associazioni dei consumatori gli italiani troveranno nell'uovo di Pasqua sarà una maxi-stangata da 430 milioni di euro, denuncia il Codacons calcolando che in media si spenderanno 18 euro in più rispetto a Pasqua 2011 per il pieno. Da un anno a questa parte, il caro-benzina è stato senza sosta: dal primo marzo 2011 a oggi, la stangata per gli automobilisti supera i 510 euro. «In poco più di un anno - calcolano ancora Adusbef e Federconsumatori - il rincaro è stato 43 centesimi al litro, corrispondente ad una ricaduta di 516 euro in termini annui per automobilista. Per il gasolio la legnata è di 504 euro annui.

Allo Stato 9,8 miliardi
La continua corsa al rialzo dei prezzi dei carburanti da un lato fa piangere gli italiani, dall'altro porta alle casse dell'Erario di 9,8 miliardi di euro. A causa infatti dell'incremento della tassazione che si è verificato sui carburanti (scattato tra marzo 2011 e marzo 2012) - hanno calcolato Federconsumatori e Adusbef - lo Stato incasserà, da oggi in avanti, 9,8 miliardi in termini annui, considerando i rialzi di accise e Iva su benzina e gasolio. Il peso delle tasse sulla benzina è arrivato infatti al 58%, coprendo oltre un euro sul costo di un litro di verde, fanno sapere le due associazioni dei consumatori. Elio Lannutti, presidente di Adusbef, sottolinea che «in Italia abbiamo i costi della benzina più alti d'Europa. Sono una dozzina le tasse una tantum che pesano sui carburanti, dall'Abissinia ai terremoti». Per Rosario Trefiletti, numero uno di Federconsumatori, «se scatterà un ulteriore aumento dell'iva il problema assumerà una dimensione mostruosa».

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