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Questo articolo è stato pubblicato il 24 marzo 2012 alle ore 18:12.

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Parte una corsa lunga tre anni verso i Mondiali di rugby 2015 (Corbis)Parte una corsa lunga tre anni verso i Mondiali di rugby 2015 (Corbis)

D'accordo, le notizie più importanti che arrivano dal Messico, oggi, riguardano il Papa e la sua visita. Ma nella capitale dello Stato centroamericano c'è un altro avvenimento che, a modo suo, ha una rilevanza internazionale. Almeno in prospettiva. Con un anticipo di oltre tre anni rispetto al momento clou, e a soli cinque mesi dalla conclusione della Rugby World Cup in Nuova Zelanda, partono le qualificazioni alla Coppa del mondo "ovale" del 2015, che si giocherà in Inghilterra.

In campo - per un match che sarà visibile in streaming (alle 22,30 ora italiana, collegandosi al sito www.justin.tv/fmru) - scendono Messico e Giamaica, che, su 96 squadre, occupano rispettivamente il 71° e l'86° posto nel ranking mondiale. Insomma, a esprimere il livello tecnico più elevato sarà sicuramente… l'arbitro: quel Craig Joubert, sudafricano, che il 23 ottobre scorso aveva diretto la finale tra Nuova Zelanda e Francia. Designazione voluta per passare il testimone da una manifestazione all'altra e per dimostrare l'importanza di questo primo passo: a Città del Messico, tra i 2mila spettatori che costituiscono comunque un'affluenza record per il giovane rugby del posto, ci saranno anche il presidente dell'International rugby board, Bernard Lapasset, e, come testimonial del Paese che ospiterà la fase finale, Lawrence Dallaglio, campione del mondo nel 2003 con l'Inghilterra.

Le possibilità di qualificazione delle due squadre oggi in campo sono, oggettivamente, pari a zero. La selezione sarà lunga, vedrà la partecipazione di 80 squadre per un totale di otto successivi "step" e di 184 match. Ma solo otto formazioni saranno promosse, aggiungendosi alle 12 che si sono già guadagnate l'accesso arrivando in una delle prime tre posizioni nei gironi di New Zealand 2011. Non che sembri giusto, assegnare tutti questi posti sulla base delle performance espresse quattro anni prima, ma tant'è. Sono già qualificate Nuova Zelanda, Francia, Tonga, Inghilterra, Argentina, Scozia, Sudafrica, Galles, Samoa, Irlanda, Australia e, naturalmente, anche l'Italia. Per tutte le altre comincia la corsa. In bocca al lupo.

Intanto, l'Irb ha fatto il bilancio economico della Coppa del mondo neozelandese. Con cifre in rialzo rispetto alle prime valutazioni. Il surplus per la federazione internazionale è stato di 90 milioni di sterline (dieci in più rispetto alle stime fatte subito dopo la finale). Si rimane ben sotto i 122 milioni ottenuti a Francia 2007, ma Lapasset esprime soddisfazione. Già si sapeva che sarebbe stato impossibile replicare la performance transalpina nella lontana e piccola Nuova Zelanda. In più, viene fatto notare, il torneo del 2007 si svolse nel pieno di un boom economico, mentre quello dell'autunno scorso ha dovuto fare i conti con un clima economico sensibilmente peggiorato.

Ad ogni modo, l'Irb ritiene di avere ottenuto i fondi sufficienti per investimenti da distribuire a tutto il movimento, che, su base mondiale, conta cinque milioni e mezzo di uomini, donne e bambini tesserati. Tra i primi sviluppi da sostenere, c'è l'ingresso dell'Argentina nel Tri Nations, che da quest'anno si chiamerà semplicemente "The Championship". I Pumas si aggiungono agli All Blacks neozelandesi, agli Wallabies australiani, agli Springboks sudafricani e, da qui al 2015, la federazione sudamericana riceverà 6,3 milioni di sterline.

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