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Questo articolo è stato pubblicato il 28 marzo 2012 alle ore 17:34.

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Sellero (Brescia)Sellero (Brescia)

«Un investimento che andava pianificato meglio». «Falso, e poi va considerato anche l'aspetto ambientale». È il botta e risposta tra opposizione e maggioranza del Comune di Sellero (Brescia), una delle 23 municipalità italiane riconosciute da Legambiente come "rinnovabili al 100%".

Secondo Mirco Bressanelli, capogruppo dell'opposizione (lista civicai-Lega Nord), l'amministrazione ha perso alcune centinaia di migliaia di euro per puntare sul settore. Il sindaco Giampiero Bressanelli (lista civica) smentisce: «Abbiamo recuperato tutto, e se Legambiente ci premia ci sarà un motivo».

Le critiche. «La centralina per il teleriscaldamento era gestita dalla società Tsn, che ora ha cambiato nome – spiega Mirco Bressanelli. - La Tsn era pubblica, poi via via le quote sono state vendute ai privati, e ora il Comune non ha più nessuna quota. In tutti questi passaggi, a causa delle difficoltà della Tsn, il Comune ha perso circa 240mila euro, a cui si aggiungono 200mila euro di mutui che dobbiamo finire di pagare entro il 2027». Per il capogruppo le perdite derivanti dalle energie rinnovabili non pesano eccessivamente sul debito complessivo del Comune, ma bisognava pianificare meglio l'investimento. «Anche nel nostro programma c'era l'impegno a puntare sulle rinnovabili, ma forse avremmo agito con più oculatezza. Non solo è stata fatta una spesa molto pesante, ma non si è avuto il coraggio di ammettere gli errori. La società negli ultimi anni ha avuto un trend economico disastroso, ha perso più di un milione all'anno. E dire che il Comune aveva puntato molto, anche a livello di immagine, su questo investimento».

La difesa. Il sindaco Giampiero Bressanelli è netto: «L'opposizione fa solo il suo gioco. In questi anni abbiamo ampiamente recuperato gli investimenti dal punto di vista energetico: abbiamo risparmiato collegando gli impianti delle scuole, del Comune, della palestra... Certo, qualche problema c'è stato: l'investimento doveva avere una certa redditività, ma tenga conto che era un prototipo, un progetto sperimentale. Tantissime persone sono venute a visitare l'impianto, e la nostra idea poi è stata copiata da altri. Evidentemente abbiamo fatto le scelte giuste». Il primo cittadino rivendica anche il risultato ambientale: «Abbiamo sostituito i camini che sbuffavano gasolio con una sola struttura, super-controllata 24 ore su 24. Riteniamo di aver fatto una cosa importante per i cittadini, che sono molto contenti della cosa. E ripeto, in 6-7 anni (tutto è iniziato nel 2003) abbiamo ampiamente recuperato la spesa». L'ultima parola nel dibattito spetterà ai cittadini. Che alle elezioni del 2014 decideranno chi premiare tra maggioranza e opposizione.

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