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Questo articolo è stato pubblicato il 30 marzo 2012 alle ore 06:39.

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Il Parlamento tedesco ha approvato un taglio record degli incentivi per l'energia solare, un provvedimento che comporterà un rallentamento delle nuove installazioni nel più grande mercato del mondo del settore.
I sussidi saranno tagliati fino al 29% a partire dal 1° aprile, a seconda della dimensione dell'impianto. La misura è stata approvata dal Parlamento con 305 voti a favore e 235 contrari grazie alla solida maggioranza della coalizione guidata da Angela Merkel. Nonostante il percorso di allontanamento del Paese dal nucleare e l'espansione delle fonti di energia pulita, la più grande economia europea ha preso questa decisione, anche in conseguenza dell'aumento dei prezzi della bolletta dei consumatori. «Poche persone si stanno riempiendo le tasche - ha osservato il parlamentare Michael Kauch - e tutti gli altri devono pagare il conto: non appoggeremo una cosa del genere».
Non sono mancate, ovviamente, le polemiche. Per l'opposizione e l'industria del settore i tagli abbasseranno la qualità degli impianti e minacceranno imprese come Q-Cells Se e Conergy Ag, che stanno lottando contro la crescente concorrenza della Cina dove hanno sede i tre più grossi produttori di pannelli solari.
Già a fine febbraio, quando i tagli furono annunciati, c'erano state manifestazioni di protesta in molte città tedesche, alle quali avevano partecipato i lavoratori di oltre 50 imprese. «La riduzione delle sovvenzioni mette in gioco l'esistenza di decine di migliaia di posti di lavoro in uno dei settori strategici per il futuro - aveva detto Carsten Körnig, direttore dell'Associazione federale dell'economia solare - e rischia di far deragliare la svolta energetica voluta dallo stesso Governo».
Altri Paesi europei come Regno Unito, Italia e Francia hanno accelerato i tagli delle sovvenzioni l'anno scorso, adattandosi al crollo dei prezzi dei prodotti (pannelli, moduli e celle solari) determinato dalla spietata concorrenza cinese. In particolare il prezzo dei pannelli è caduto del 46%, dopo che le imprese asiatiche - guidate dalla Suntech Powe Holdings - hanno aumentato vertiginosamente la produzione. Il 2011 è stato comunque per la Germania un anno record nel settore dell'energia solare, con 7,5 gigawatt prodotti.
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