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Questo articolo è stato pubblicato il 31 marzo 2012 alle ore 09:17.

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I primi segnali di ripresa sono datati 2010. A certificarlo sono le dichiarazioni dei redditi presentate nel 2011 che dimostrano anche come, nonostante un contribuente su due dichiari all'Erario meno di 15.000 euro, non ci sia alcuna "fuga dal fisco". Ne è certa il direttore del dipartimento delle Finanze, Fabrizia Lapecorella, nel commentare l'analisi dell'Irpef pagata nel 2010. «Dopo un 2009 in cui si era registrato un calo del reddito medio d'impresa dichiarato in linea con la contrazione del Pil, i dati delle dichiarazioni presentate nel 2011 colgono la temporanea ripresa economica che si è registrata nell'anno. Il reddito complessivo dichiarato è infatti in crescita dell'1,2% rispetto all'anno precedente». Non solo. «I redditi medi d'impresa e di lavoro autonomo, aggiunge Lapecorella, crescono più del Pil nominale, rispettivamente +3,8 per cento e +3,6 per cento».

Ma dai dati di Unico si può stimare come sia cresciuta la compliance in questi anni di lotta all'evasione?
I dati delle dichiarazioni fiscali, in generale, non danno indicazioni "dirette" sulla tax compliance che è un fenomeno che può essere analizzato solo attraverso il confronto tra dati delle dichiarazioni e dati extra-fiscali, ovvero utilizzando dati che derivano dall'attività di accertamento. Il dipartimento e le Entrate sono attualmente impegnati nel perfezionamento delle metodologie di stima puntuale, su base annuale, dell'evasione fiscale.

Ma come giustifica queste percentuali lontane anche dalle unità per i redditi più alti?
In Italia certamente c'è un enorme "problema evasione" ma l'amministrazione finanziaria ormai dispone di strumenti potenzialmente molto incisivi per contrastare questo fenomeno: gli incroci delle banche dati, il redditometro, la tracciabilità dei pagamenti e il monitoraggio dei dati finanziari renderanno agli evasori la vita sempre più difficile. Quello che, però, mi sembra importante richiamare è che finalmente si inizia ad osservare un diverso atteggiamento generalizzato nei confronti dell'evasione che è, probabilmente, la chiave per ricondurre il fenomeno a livelli fisiologici

Siamo ancora l'Italia a due velocità?
Purtroppo le dichiarazioni fotografano i due volti drammaticamente diversi dell'Italia: il reddito medio lordo e di 23mila euro in Lombardia e di 14 mila euro in Calabria. Negli anni passati si era assistito ad una crescita dei redditi leggermente maggiore nel Mezzogiorno, ma nel 2010 il Nord è tornato a crescere di più.

La giungla delle detrazioni sarà presto disboscata?
Il rapporto sull'erosione ultimato lo scorso novembre costituisce un utile punto di partenza per una prima razionalizzazione. È ragionevole presumere che per eventuali interventi di riordino si potrebbe in prima istanza adottare il criterio di dare priorità alle "spese fiscali" più obsolete, meno coerenti con l'assetto del sistema tributario, rivolte a un numero modesto di beneficiari, ovvero di modesto importo unitario. Per le altre misure agevolative, escludendo la possibilità di ricorrere a tagli lineari, occorrerà individuare in modo selettivo le misure oggetto di intervento.
M. Mo.

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