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Questo articolo è stato pubblicato il 31 marzo 2012 alle ore 14:53.

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La Birmania vota domani per elezioni politiche che possono segnare una prima tappa verso il ritorno della democrazia, dopo che il governo controllato dai militari ha accettato la partecipazione della leader dell'opposizione, Aung San Suu Kyi. Sei milioni di cittadini del Paese asiatico sono chiamati alle urne per eleggere 37 deputati, sei senatori e alcune assemblee regionali da rinnovare.

Il test, nonostante riguardi appena il 7% del numero complessivo di parlamentari, può dare un'indicazione dei consensi di cui gode la Lega nazionale per la democrazia di Suu Kyi (che schiera 47 candidati) rispetto al Partito dello sviluppo e della solidarietà dell'Unione, vicino agli ex generali della giunta militare. La stessa pasionaria dell'opposizione, candidata a un seggio dopo essere tornata libera nel novembre 2010 dopo 15 anni trascorsi tra carcere e arresti domiciliari, ha avvertito che il voto non sarà «genuinamente libero ed equo», tuttavia ha invitato a votare per avviare il cambiamento.

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