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Questo articolo è stato pubblicato il 01 aprile 2012 alle ore 15:48.

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Antonio GhirelliAntonio Ghirelli

Morto a Roma Antonio Ghirelli. Avrebbe compiuto 90 anni il 10 maggio ed era stato capo ufficio stampa del quirinale durante la presidenza di Sandro Pertini. «Con la scomparsa di Antonio Ghirelli perdo uno degli amici più cari dei lontani anni della mia prima formazione». Lo scrive il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in un messaggio inviato alla famiglia, appresa la triste notizia della scomparsa di Antonio Ghirelli.

«Fummo egualmente legati a Napoli ed egualmente animati da valori di libertà e di progresso mentre il fascismo si avviava alla fine. E non ci siamo mai persi di vista per il resto della vita, fino a tempi recentissimi - ricorda il Capo dello Stato -. È stato un giornalista di razza guidato dalla sua passione di democratico e di socialista che lo aveva condotto anche a svolgere ruoli importanti accanto al Presidente Pertini e nel Psi; un popolarissimo giornalista sportivo e un interprete autentico dell'anima di Napoli. Mi stringo con affetto ai suoi cari».

Antifascista, poi comunista e quindi socialista. Amante dello sport, del cinema, del teatro e della cultura in generale. Profondamente legato alla sua Napoli, ma forse prima di tutto giornalista. Collaboratore, quindi uomo di desk, direttore di quotidiani e tg, ma anche capo ufficio stampa.
La passione per giornalismo emerge da giovanissimo quando comincia a scrivere sulla rivista IX Maggio, il giornale della Gioventù universitaria fascista di Napoli. Alla Federico II frequenta Francesco Rosi, Giuseppe Patroni Griffi, Raffaele La Capria, Luigi Compagnone. Del gruppo fa parte anche Giorgio Napolitano.

Nasce in quegli anni giovanili la passione per il cinema ed il teatro, ma soprattutto la forte spinta antifascista che lo porterà a partecipare attivamente alla Resistenza e ad iscriversi al Partito Comunista dal 1942. Dopo la guerra si getta a capofitto nel giornalismo e, tra Milano e Roma, collabora con L'Unità e Milano Sera, facendosi presto notare per la penna chiara e pungente. Cresce in questi anni anche la competenza sportiva, che trova spazio prima a Paese Sera e poi alla Gazzetta dello Sport, fino alla direzione prima di Tuttosport e, per una lunga stagione, dal 1966 al 1977, del Corriere dello Sport. Ghirelli continua però a coltivare la passione per la cultura, scrivendo anche sulla terza pagina di diverse testate con cui collabora, tra cui il Corriere della Sera e il Mondo.

Una svolta alla sua carriera e alla sua militanza politica arriva nel 1956, quando con l'invasione dell' Ungheria, lascia il Pci e si iscrive al Partito socialista. Una militanza che lo porterà nel 1978, subito dopo l'elezione di Sandro Pertini alla Presidenza della Repubblica, a guidare l'ufficio stampa del Quirinale. Poi, negli anni '80, durante i governi Craxi, al vertice dell'ufficio stampa della Presidenza del Consiglio dei ministri. Quindi alla guida del Tg2, per un breve periodo dal 1986 al 1987, e alla direzione dell'Avanti!, dal 1988 al 1989.

La sua saggistica è poliedrica: dallo sport con la «Storia del calcio in Italia», su prima opera edita nel 1954 e la raccolta alla poiltica con libri su Craxi, Moro e il compromesso storico.

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