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Questo articolo è stato pubblicato il 01 aprile 2012 alle ore 14:48.

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ROMA - Si parte dai 4 miliardi di risparmi realizzati nel 2011 sui 29 gestiti direttamente e, in parte, indirettamente. Il risultato ottenuto con il metodo Consip su una piccola fetta della grande torta da 136 miliardi delle forniture è oggetto di attenta valutazione dei ministri Piero Giarda, Filippo Patroni Griffi e del viceministro Vittorio Grilli. Due i punti fermi di quello che sarà il piano del Governo per riqualificare la spesa pubblica: proprio il rafforzamento del metodo Consip e la rinegoziazione dei contratti di forniture in scadenza quest'anno e nel 2013. Restano da affinare gli strumenti da adottare per produrre risparmi, che potrebbero salire anche a quota 8 miliardi e che, in ogni caso, potrebbero "coprire" non meno della metà del taglio di almeno 8-10 miliardi ipotizzato dai tecnici del Governo con la prima fase di spending review.

Proprio per questo motivo si sta setacciando il flusso di spesa del 2011. I soli dati ufficiali sono quelli Consip sulla cosiddetta spesa affrontata direttamente (gare, centralizzazione acquisti) o in via indotta (semplice applicazione dei criteri di razionalizzazione): 29 miliardi (4 di risparmi). Appare chiaro che se si potesse alzare l'asticella della spesa gestita da Consip, i risparmi automaticamente tenderebbero ad aumentare. Salendo, ad esempio, a quota 39-40 miliardi si potrebbero recuperare, almeno sulla carta, altri 2 miliardi che diventerebbero 3-4 arrivando a un flusso gestito di 49-50 miliardi.

Far salire quest'asticella non è però semplice. Dei circa 136 miliardi di uscite per acquisti di beni e servizi che sarebbero state sostenute lo scorso anno da ministeri ed enti territoriali la metà è da ricollegare all'attività delle aziende sanitarie locali e dei Comuni (complessivamente 69-70 miliardi) e quindi di semplice collocazione sotto la gestione Consip. Sul fronte delle Asl è però in corso un'apposita azione di monitoraggio dei ministeri dell'Economia e della Salute che potrebbe portare anche a forme di razionalizzazione.

Le spesa strettamente statale, essenzialmente quella delle amministrazioni centrali, lo scorso anno si sarebbe aggirata attorno ai 21 miliardi e sarebbe già quasi in gran parte collegata al metodo Consip. Che potrebbe pero essere esteso ad almeno altri due capitoli: enti territoriali e altri enti. Nel primo caso nel 2011 la spesa per forniture avrebbe raggiunto i 34 miliardi, mentre nel secondo sarebbe oscillata tra gli 11 e i 12 miliardi. Ma tra le ipotesi al vaglio dei tecnici c'è anche quella dell'estensione del raggio d'azione del metodo Consip anche rispetto a singole voci di spesa (dai carburanti della Difesa al sistema global service dei Beni culturali).

(M.Rog.)

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