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Questo articolo è stato pubblicato il 02 aprile 2012 alle ore 06:37.

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L'idea originaria, degli anni 60, era quello di riuscire a unire monaco di Baviera e Venezia. Non a caso si chiama "Alemagna" la A27: quell'autostrada che da Venezia si è spinta fino a Pian di Vedoia, nel Bellunese, prima di perdersi nel nulla in quella zona che ricorda il triste disastro del Vajont.
Ed è nel trasformare un'autostrada "moncherina" in un collegamento diretto con il Nord Europa la sfida che gli imprenditori ritengono vitale per il territorio. «Questo prolungamento è per Belluno un'opera essenziale, in grado di farci fare un passo avanti verso quello sbocco a Nord del quale la nostra economia di montagna e la regione tutta hanno bisogno per sostenere e sviluppare una ripresa quantomai debole», dice Gian Domenico Cappellaro, presidente di Confindustria Belluno Dolomiti. Uno sbocco tanto più importante perché è il Veneto è l'unica regione del nord Italia a non avere uno sbocco diretto verso il nord. Eppure le tre province attraversate dalla A27 (Venezia, Treviso e Belluno) nel 2011 hanno inviato nei paesi dell'Europa centrale merce per 4,2 miliardi. La sola Belluno è demograficamente piccola (213mila abitanti), ma anche tanto export oriented da essere all'ottavo posto fra le province italiane per export procapite. E il 67% di queste esportazioni viene dal distretto dell'occhialeria con le sue 380 aziende guidate da quattro colossi del settore: Luxottica, Safilo, De Rigo e Marcolin. Le resistenze austriache e di Bolzano, nel tempo, hanno impedito qualsiasi "espansione" dell'A27. E c'è voluta però una energica presa di posizione degli industriali, nel 2007, per mettere in chiaro la necessità di allungare la A27, delineando la possibilità di un collegamento con la A23 Udine-Tarvisio.
L'ipotesi di project financing per la realizzazione del primo tratto in territorio veneto (21 chilometri verso nord e il Cadore per un costo di 1,4 miliardi da realizzare in 4 anni) è stata fatta propria dalla Regione e ha ottenuto il parere favorevole della commissione Via a febbraio; ora dovrà andare al vaglio del Cipe. Peccato che in Friuli l'idea di una nuova autostrada sia sostanzialmente sfumata. Ma allo stesso tempo, dicono dall'associazione degli industriali, sembrerebbe che in Germania stia aumentando l'interesse a un collegamento più diretto con Venezia, come nel disegno originario.
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