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Questo articolo è stato pubblicato il 02 aprile 2012 alle ore 19:38.

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Uno spaccato inedito -per certi versi sorprendente - della nuova emigrazione professionale italiana: le nuove statistiche Aire (Anagrafe Italiani Residenti Estero) sui 20-40enni in uscita dall'Italia nel 2011 certificano il sorpasso delle regioni del Nord Italia su quelle del Sud, almeno per quanto riguarda le "forze fresche" che emigrano. La crisi sembra dunque incentivare soprattutto la fuga dei giovani settentrionali, residenti nelle zone più produttive. Un segnale allarmante.

La ricerca è stata diffusa dalla trasmissione "Giovani Talenti" di Radio 24: lo scorso anno sono state Lombardia e Veneto le regioni dalle quali sono emigrati più 20-40enni: 4.768 lombardi, 2.568 veneti. Solo al terzo posto la Sicilia (2.418 espatri), seconda nel 2010 e primatista nel decennio 2000-2010, seguita da Lazio (2.236) e Piemonte (2.197). Sesta la Campania (1.909), poi l'Emilia-Romagna (1.770), la Puglia (1.476), la Toscana (1.408) e la Calabria (1.181).

Il totale dei 20-40enni espatriati nel corso dell'anno solare è stato invece pari a 27.616, in leggera crescita rispetto al 2010, quando il dato toccò quota 27.246. È anche corretto precisare come si tratti di statistiche ufficiali, redatte sulla base di chi effettivamente si iscrive all'Aire (un obbligo di legge, dopo un anno all'estero). Ufficiosamente però, è noto come almeno un giovane su due mantenga la residenza in Italia, pur vivendo all'estero (soprattutto tra coloro che sono rimasti all'interno dell'UE), per evitare lungaggini burocratiche. I dati Aire sono quindi utili soprattutto per decifrare il fenomeno a livello di campione, tenendo presente che -ufficiosamente- potrebbero venire quantomeno raddoppiati: potremmo quindi stimare, più realisticamente, un flusso in uscita dall'Italia pari a circa 60mila 20-40enni nel 2011, sostanzialmente in linea con gli anni precedenti.

A livello statistico. Emigrano più i giovani uomini rispetto alle giovani donne: 15.569 contro 12.047, anche se nella fascia 20-30 anni lo scarto e' minimo, e tende ad accentuarsi nella fascia 30-40 anni (9298 uomini, contro 6753 donne). Le ventenni appaiono molto più mobili della generazione che le ha precedute. Tra le destinazioni dell'espatrio "under 40″ si conferma in cima agli approdi l'Europa (18.347 giovani emigrati in altri Paesi del Continente), ed è in netta ascesa l'emigrazione verso l'America Meridionale (4201), che stacca nettamente quella verso l'America Centro-settentrionale (2653). Per Paesi, domina la classifica degli espatri dei 20-40enni la Germania (3549 emigrati), seguita dalla Gran Bretagna (3366) e dalla Svizzera (3118). Quinti gli Stati Uniti (1821), seguiti dall'Argentina (1817). Anche il Brasile, con 1461 espatri, si conferma una destinazione interessante. Tiene -nonostante la crisi- la Spagna (quinta tra le destinazioni europee, dopo la Francia): nella "top five" dei Paesi extraeuropei figurano Australia e Canada, nonostante le difficoltà per ottenere un visto di residenza permanente.

La comunità dei 20-40enni rappresenta una fetta importante sul totale degli espatriati dall'Italia, che nel 2011 ammontava -ufficialmente- a 60.635 unità: le classi più giovani e produttive rappresentano infatti il 45,54% del totale. Circa uno su quattro (il 26,47%) ha tra i 30 e i 40 anni. Una perdita netta per il sistema-Paese. La statistica Aire offre infine uno spaccato globale sul mondo dei nostri connazionali all'estero, aggiornato al 31 dicembre 2011: ben 4.208.977. Quasi quanto l'Emilia-Romagna. Se fossero una regione, sarebbero -per numero di abitanti- l'ottava regione della Penisola.

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