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Questo articolo è stato pubblicato il 03 aprile 2012 alle ore 06:41.

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ROMA
«Abbiamo fatto una scelta di grande unità per fare un grande partito. Sono contro ogni forma di spezzettamento e sono a favore di ogni forma di ingrandimento del progetto con un nuovo slancio per l'anno a venire che sarà l'anno delle elezioni politiche». Angelino Alfano cerca di buttare acqua sul fuoco ma in casa Pdl l'incendio divampa. La spaccatura tra ex An ed ex Forza Italia non era mai stata così marcata e il solco minaccia di allargarsi sempre più sul doppio crinale delle liste per le amministrative e della riforma della legge elettorale.
I malumori ormai affiorano nettamente, così l'ex ministro forzista Giancarlo Galan ha serenamente pronunciato la parola "scissione" del partito attirandosi gli strali dell'ex An Ignazio La Russa che lo ha invitato a sgombrare il campo passando a Fli.
Dal centro al nord il partito appare frammentato come non mai. E la moltiplicazione di liste con le quali il partito si presenta alle amministrative ne sono la prova lampante. Da Verona a Lecco, da Lucca a Piacenza è un continuo proliferare di liste "forza qualcosa" ideate dagli ex azzurri per rendersi riconoscibili e distinguersi dall'altra componente del partito che però alza sempre più la voce e non intende rassegnarsi a restare nell'angolo.
Uno degli ultimi casi è quello di Como: la componente liberal che fa capo a livello locale all'assessore Sergio Gaddi ha deciso di staccarsi dal partito e di correre da sola alle amministrative con una lista civica (Forza Cambia Como) che vedrà lo stesso Gaddi candidato sindaco e capolista l'attuale assessore Anna Veronelli. Gaddi aveva perduto le primarie del Pdl, vinte da Laura Bordoli, candidata ufficiale del Pdl, vicina al coordinatore provinciale Alessio Butti e al sindaco uscente Stefano Bruni, esponente di Comunione e Liberazione. «Nelle primarie i vertici del partito non sono stati arbitri ma giocatori, poi hanno rotto il patto di collaborazione e infine non hanno attuato quanto deciso a Roma dal patto di pacificazione, per cui mi sento autorizzato a correre da solo e con la parte buona del Pdl» ha detto Gaddi. «Gaddi ha optato per adottare la politica "dell'asticella", alzandola di volta in volta – affermano in una nota Alessio Butti (ex An) e il vice Patrizio Tambini –. Il Pdl non aveva chiuso la lista proprio per consentire a Gaddi di poter esprimere la quota di competenza in termini di candidati. Inoltre, con l'accordo locale e nazionale, era stato garantito a Gaddi il ruolo di vicesindaco e la delega alla Cultura, oltre alla possibilità di concordare in caso di vittoria un'adeguata rappresentanza.
Ma l'asticella continuava a salire e così ha preteso di parlare di nomine, in perfetto stile prima repubblica. A quel punto ogni accordo è stato impossibile». Un caso esemplificativo delle tensioni che corrodono il partito un po' ovunque nella penisola. Proprio queste tensioni hanno spinto gli ex An a chiedere l'odierna riunione dell'ufficio di presidenza del partito con Silvio Berlusconi. Riunione che segue il pranzo ad Arcore di domenica tra Gasparri e La Russa e il Cavaliere. Proprio lui cercherà di mediare soprattutto sul modello di legge elettorale che il Pdl porterà al tavolo di trattativa ma su un punto sarà chiaro: non ci sono alternative all'appoggio del governo Monti. Quel che negli ultimi giorni ha particolarmente allarmato l'anima degli ex An del partito è l'avvicinamento del Cavaliere al proporzionale puro sul quale egli vorrebbe attrarre il consenso della Lega. Un modello che decreterebbe la fine del bipolarismo e che quindi viene vista dalla destra del Pdl come fumo negli occhi. Proprio di questo tema si è parlato ieri in una riunione convocata a via dell'Umiltà alla quale hanno partecipato i due capigruppo Fabrizio Cicchitto e Maurizio Gasparri, il vicepresidente dei senatori Gaetano Quagliariello, il deputato Peppino Calderisi e Ignazio La Russa: dall'incontro sarebbe uscita un'impegno a mantenere come guida il principio del bipolarismo, fondato però non più su coalizioni ma su grandi partiti a vocazione maggioritaria. Ed oggi è in calendario un nuovo vertice dei tecnici della maggioranza.
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