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Questo articolo è stato pubblicato il 05 aprile 2012 alle ore 08:00.

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Cautela dalla Cgil, soddisfazione da Cisl e Uil, secco 'no' da parte dell'Ugl. Sono queste, in estrema sintesi, le posizioni espresse dai sindacati sul testo illustrato dal premier Monti e dal ministro Fornero.
Susanna Camusso ha scelto di non commentare, in attesa di avere il testo ufficiale dal governo, che sarà attentamente valutato questa mattina dalla segreteria. Ma nonostante la prudenza della Camusso, nei piani alti di Corso d'Italia non si nasconde una certa soddisfazione per l'inserimento della reintegrazione per i licenziamenti economici, come sanzione a carico delle imprese che nella versione precedente del documento, in caso di condanna, erano obbligate al solo pagamento di un indennizzo.

Il segretario generale della Cgil ha insistito sin dall'avvio della trattativa sul fatto che per i licenziamenti illegittimi deve essere sempre previsto il reintegro. E ieri non ha voluto pronunciarsi sulla novità del reintegro che potrà essere deciso dal giudice nel caso che vi sia manifesta insussistenza delle motivazioni economiche che devono essere alla base del licenziamento: «Queste sono questioni giuridiche precise - ha detto la leader della Cgil - e come sono scritti i testi diventa importante. Permettete che ci riserviamo di dire cosa ne pensiamo quando avremo un testo perché non vorremmo ritrovarci sorprese che abbiamo ritrovato in altre occasioni». La valutazione odierna della segreteria potrebbe avere ripercussioni sul pacchetto di 16 ore di sciopero approvate dal direttivo, che potrebbero essere cancellate.

Per farlo, sarà però necessaria una riconvocazione del parlamentino di Corso d'Italia. Un segnale di distensione, peraltro, è arrivato dal ministro Fornero che ha annunciato di voler accettare un invito della Fiom per un dibattito, con l'obiettivo di illustrare i contenuti della riforma del mercato del lavoro.
«Abbiamo pareggiato fuori casa», ha commentato il leader Uil, Luigi Angeletti: «Per noi era necessario che si modificasse la norma relativa ai licenziamenti economici» perché «poteva prestarsi a un uso non corretto da parte delle imprese». Pur tirando un sospiro di sollievo, Angeletti attende di leggere i testi perchè, «anche un aggettivo può modificare nella sostanza una norma». Del tutto negativo, invece, il giudizio dell'Ugl, che al principio aveva espresso una valutazione positiva, salvo poi ripensarci: «Persino le parti buone sono state intaccate da quelle cattive - ha detto il leader Giovanni Centrella - sono state ridotte le mensilità dell'indennizzo per i licenziamenti economici. Ovviamente per un giudizio più approfondito dobbiamo leggere tutto l'articolato».

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