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Questo articolo è stato pubblicato il 05 aprile 2012 alle ore 10:05.

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Via il «causalone» nel primo contratto
Il contratto a tempo determinato viene disincentivato dal punto di vista delle regole giuridiche ed economiche. La durata massima dei contratti in successione è fissata in 36 mesi, comprensivi di proroga (viene eliminata l'eventuale deroga ai 36 mesi).

Tra un contratto e l'altro deve esserci un intervallo di 60 o di 90 giorni (a seconda che abbia una durata inferiore o superiore ai 6 mesi). Finora l'intervallo era fissato in 10-20 giorni. Il singolo contratto può essere prolungato, in via straordinaria, per 30 o 50 giorni (per i contratti inferiori o superiori ai sei mesi).

Il ricorso a questa tipologia di rapporti costerà di più alle imprese a causa dell'introduzione di un aumento contributivo dell'1,4% (con l'esclusione dei motivi sostitutivi e per attività stagionali). Aziende che, nella stipula del primo contratto di 6 mesi, non saranno più tenute a introdurre il cosiddetto «causalone»: l'indicazione delle ragioni di carattere tecnico, produttivo, organizzativo, sostitutivo in un atto scritto contestuale o antecedente.

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