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Questo articolo è stato pubblicato il 06 aprile 2012 alle ore 16:46.

No, Monti non è come Thatcher. Il premier italiano ha ceduto ai sindacati sulla riforma del lavoro e ha deluso il Wall Street Journal che si era azzardato a paragonarlo alla Lady di Ferro.
Il Wsj ammette di essere stato colpito da "un accesso di temporanea follia" e adesso attacca duramente Mario Monti. In un editoriale non firmato dal titolo "Resa, stile italiano" – sottotitolo, "I sindacati annacquano le riforme del lavoro di Monti" - il quotidiano statunitense si rimangia i complimenti fatti a Monti.
"Ci eravamo congratulati con il primo ministro Mario Monti per avere resistito ai potenti sindacati italiani e portato avanti la riforma delle leggi del lavoro del suo Paese, notoriamente restrittive e anticompetitive", scrive il Wsj. "In un accesso di temporanea follia avevamo perfino espresso la speranza che Monti potesse essere un leader dello stampo di Margaret Thatcher, deciso a tener testa ai moderni Arthur Scargill".
Ma visto il suo "cedimento" alla sinistra della sua coalizione politica, prosegue il quotidiano Usa, al massimo Monti può far pensare a Ted Heath, lo sventurato predecessore Tory della Thatcher.
Il cambiamento all'articolo 18 inizialmente proposto da Monti era, secondo il Wsj, "relativamente modesto": voleva sostituire il sistema di occupazione garantita con indennizzi garantiti per i lavoratori licenziati per "motivi economici".
Un cambiamento che – continua il quotidiano - potrebbe sembrare poca cosa per un Paese con i problemi economici dell'Italia. "Ma almeno prometteva un passo nella giusta direzione", nonostante la massiccia resistenza.
"Perfino questa modesta riforma era troppo per i sindacati italiani e i loro alleati politici". La versione finale della legge "dà ai giudici più spazio di manovra nel determinare se le imprese siano giustificate nel licenziare un lavoratore".
"Gli ottimisti in Italia – ebbene sì, ve ne sono ancora – dicono che una riforma limitata è meglio di niente. Forse", scrive il Wsj. Ma, sottolinea, Monti era stato chiamato a fare da primo ministro per recuperare l'Italia dall'orlo dell'abisso della Grecia. "La legge sul lavoro è una resa a coloro che la stanno portando lì".
Sia il Wall Street Journal che il Financial Times hanno dato voce allo scontento degli industriali espresso da Emma Marcegaglia, presidente di Confindustria.
Il nostro giudizio complessivo sulla legge è ora negativo", ha detto Marcegaglia al Wsj, avvertendo che le nuove misure rischiano di ridurre l'occupazione.
"Il testo è pessimo", very bad, ha detto Marcegaglia al Ft. "Non è quello che avevamo concordato". "Sarebbe meglio non avere
niente, o cambiarlo in Parlamento". "Questa riforma del mercato del lavoro non è quello di cui il Paese ha bisogno".
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