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Questo articolo è stato pubblicato il 08 aprile 2012 alle ore 08:12.

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INDIA
Negoziati conclusi,
appello per Bosusco
Si é concluso il negoziato tra il governo indiano dell'Orissa e i mediatori nominati dai maoisti per il rilascio di Paolo Bosusco, l'italiano rapito il 14 marzo scorso. Al termine dei colloqui é stato lanciato un appello ai naxaliti affinché rilascino gli ostaggi. A questo proposito il "chief minister" dello Stato indiano di Orissa, Naveen Patnaik, ha polemizzato con Sabyasachi Panda, il capo dei maoisti, che venerdì, deluso dai negoziati, aveva minacciato un gesto estremo. Patnaik ha assicurato di aver seguito le indicazioni dei due negoziatori indicati dai maoisti, dando il via libera al rilascio di cinque dei sei prigionieri da loro richiesti in cambio di Bosusco.
SIRIA
Più di 130 morti a tre giorni dalla tregua
A tre giorni dall'entrata in vigore del cessate il fuoco in Siria il regime di Bashar el Assad ha ucciso ieri più di 130 persone secondo gli attivisti anti-regime dei Comitati di coordinamento locale. Le zone più colpite sono state le province di Homs, Idlib, Aleppo ed Hama. Le nuove vittime vanno ad aggiungersi ai 112 morti contati tra giovedì e venerdì. (Nella foto una fossa comune a Taftanaz).
KASHMIR
Valanga travolge
soldati pakistani
Più di cento soldati dell'Esercito pakistano sono rimasti sepolti sotto una gigantesca valanga, abbattutasi all'alba di ieri sul loro accampamento nel ghiacciaio del Siachen, il secondo più vasto al mondo. Si tratta di una zona contesa tra lo stesso Pakistan e l'India tra le montagne nel settore orientale della catena del Karakorum, in Kashmir.
FRANCIA
Parigi a caccia
del serial killer
La polizia francese ha lanciato una caccia all'uomo in grande stile a Parigi e dintorni. L'obiettivo è un serial killer che ha ucciso almeno 4 persone dal 27 novembre, l'ultima giovedì. Gli inquirenti hanno infatti accertato che è stata una stessa arma, una pistola semi-automatica calibro 7,65, a uccidere.
CINA
Morto il fisico Fang
Ispirò Tienanmen
È morto a 76 anni in Arizona, dove insegnava fisica all'Università di Tucson, Fang Lizhi (nella foto), lo scienziato cinese che è stato uno degli ispiratori del movimento studentesco per la democrazia che fu represso nel sangue col massacro del giugno 1989 su piazza Tienanmen. I dirigenti del Partito comunista cinese (Pcc) che decisero di far intervenire l'esercito contro gli studenti lo accusarono di essere la «mano nera» dietro alla ribellione, aggiungendo che agiva per conto di «forze straniere ostili» alla Cina.

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