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Questo articolo è stato pubblicato il 09 aprile 2012 alle ore 11:15.

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Lo scandalo che si è abbattuto sulla Lega, investita dalle inchieste giudiziarie, fa emergere le fratture tra le varie correnti del Carroccio. Il passo indietro di Umberto Bossi crea le condizioni per una sorta di lotta di successione all'interno del partito. Con tanti protagonisti. Martedì si incontreranno i triumviri Maroni, Calderoli e Del Lago. In serata, presso la Fiera nuova di Bergamo, si terrà il raduno dell'orgoglio leghista. La manifestazione è stata voluta dalla componente del partito che chiede pulizia, maroniani in testa. Bossi probabilmente ci sarà. Roberto Calderoli ammette che risalire la china non è cosa facile («ci è cascato in testa uno tsunami»), non vuole azzardare pronostici su chi guiderà la Lega ma avverte che al Carroccio non basterà la «pulizia invocata da Roberto Maroni. Servirà anche il merito».

I veneti del Carroccio candidano Zaia
Mentre l'ex ministro responsabile del Viminale sembra avere un vantaggio sugli altri concorrenti al controllo del partito, l'anima veneta del Carroccio fa la sua controproposta: il segretario della Liga Veneta e sindaco di Treviso Giampaolo Gobbo candida il governatore Luca Zaia, che però si smarca: il Veneto, dice, ha bisogno di un Governatore a tempo pieno e non part time.

I blog: Maroni in pole position
Nel futuro della Lega, Maroni appare in pole position, almeno nelle opinioni di coloro che scrivono post sui blog e su Twitter, ma Bossi non è assolutamente fuori dai giochi: è quanto compare su Voices From the Blogs, un sito realizzato dall'Università degli Studi di Milano che registra le opinioni dei blogger italiani.

Tempesta di tweet sul caso Lega, l'analisi dei dati
Dopo le dimissioni di Bossi, secondo i ricercatori, in pochissime ore il web è stato letteralmente inondato da una tempesta di tweet e post su Facebook che commentavano la situazione in casa Lega. Per fare un po' di chiarezza, Voices From the Blogs ha analizzato tempestivamente oltre 33mila tweet pubblicati tra il 5 e l'8 aprile, la metà dei quali (16mila) riflette l'opinione dei cittadini lombardi.

Nel mirino il "cerchio magico"
La maggioranza relativa - si legge - addita tutti i dirigenti leghisti come colpevoli dello scandalo sui rimborsi elettorali (35,7%). Ma se c'è da trovare un colpevole, ben prima del tesoriere Belsito (5,7%) o dello stesso Bossi (17,4%), il dito degli italiani punta con decisione contro la famiglia del senatur e il cosiddetto cerchio magico (21,5%).

Sale anche Flavio Tosi
Quanto al futuro della Lega, Maroni appare in pole-position per il 64,6% delle opinioni espresse. Il dato però scende al 46,6% nella sola Lombardia, mentre cresce l'apprezzamento per Flavio Tosi. Per un terzo delle persone che hanno espresso opinioni, invece, il 29% di italiani e 36% di lombardi, sarebbe un errore considerare Bossi fuori dai giochi.

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