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Questo articolo è stato pubblicato il 11 aprile 2012 alle ore 18:51.
Ancora emozionati dopo la serata di ieri alla fiera di Bergamo, ma anche amareggiati per le accuse arrivate ai vertici della Lega, comunque pronti a ripartire. I militanti del Carroccio sul web e da Radio Padania dicono la loro dopo le lacrime pubbliche di Bossi, dopo Maroni che, con la scopa in mano, ha invocato «pulizia». Uniti sul palco a Bergamo, Bobo e il Senatur, restano i due principali contendenti alla guida dei Lumbard, visto che il governatore del Veneto, Luca Zaia, non si stanca di ribadire il suo no convinto alla segreteria federale.
Il mea culpa del Capo, il bacio di Maroni, l'ex ministro che ha ripetuto: se Bossi si ricandiderà voterò per lui, ma ha anche invitato a mettere definitivamente la parola «basta» ai «cerchi» magici. Per dire che ora il Carroccio punta tutto su unità, rilancio e pulizia, tanto che Maroni oggi con il nuovo tesoriere, Stefano Stefani, e il sindaco di Varese, Attlio Fontana, è stato in Procura, a Milano per offire la massima collaborazione all'inchiesta . Mentre alla società di revisione Price Waterhouse è stato dato l'incarico «di verificare la situazione patrimoniale della Lega».
La corsa alla successione è aperta. Domani è convocato il consiglio federale della Lega, alla terza riunione in dieci giorni. Dovrebbe esaminare l'espulsione dell'ex tesoriere, Francesco Belsito, ma sul tavolo c'è anche la decisione di una data per la convocazione del congresso per l'elezione del nuovo segretario, dopo il passo indietro di Umberto Bossi. E poi la questione Rosi Mauro, per la quale potrebbe essere chiesta l'espulsione, rea di aver disobbedito a Bossi che le aveva chiesto di dimettersi.
Dopo Intanto la base, almeno quella che si esprime sui social network, non sembra avere molti dubbi. «Maroni segretario subito», scrive Sergio su Facebook; «con Maroni segretario la Lega può arrivare al 12-15% a livello nazionale», dice Carlo. Quanto a Bossi «ha dato una grande e straordinaria lezione di Vita», secondo Celso. La pensa allo stesso modo Franco, che parla da Radio Padania «ho capito che il nostro capo è immenso è ha dato lezione di comportamento agli altri leder di partito».
Mentre Laura, che ha visto a Porta a Porta Rosi Mauro dice che «le sue giustificazioni» le sono sembrate «molto plausibili». Ma c'è anche chi, dopo aver sentito Maroni parlare di meritocrazia, si chiede «con quali requisiti sono state messe ai vertici della Lega alcune persone come la Rosi Mauro?» Sergio invece, che vota Lega da 20 anni, è «molto rammaricato per il fatto che il figlio di Bossi, se è vero, è andato a spendere 120mila euro in Inghilterra: ci sono tanti atenei qui in Padania».
Il primo passaggio sarà quello dei congressi, anticipati a giugno. In Veneto crescono le quotazioni di Flavio Tosi come successore alla guida della Liga Veneta di Giampaolo Gobbo. Mentre in Romagna la situazione resta tesa. L'ex capogruppo del Carroccio in consiglio comunale a Forlì, Francesco Aprigliano, ha annunciato che denuncerà il deputato Gianluca Pini e tutti quelli che venerdì scorso al direttivo della Lega romagnola hanno sottoscritto il suo verbale di espulsione e chiederà «ai magistrati di far verificare le gestione amministrativa di questi anni della Lega forlivese». Intanto il carrocio ha dato incarico alla società di revisione Price Waterhouse «di verificare la situazione patrimoniale della Lega».
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