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Questo articolo è stato pubblicato il 12 aprile 2012 alle ore 06:42.

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La gente che si riversa nelle strade, gli ospedali evacuati, gli aeroporti chiusi, le onde minacciose sulla costa, l'allerta tsunami esteso ben presto a 26 Paesi bagnati dall'Oceano Indiano: ieri il terremoto di magnitudo 8,6 sulla scala Richter che ha colpito l'Indonesia ha provocato il panico e ricordato al mondo il terrore e la distruzione del 26 dicembre del 2004. Lo tsunami che si generò allora dopo un sisma di magnitudo 9,1 causò solo 250mila morti nell'intera regione.
Fortunatamente ieri non ci sono state né vittime né seri danni. La temuta onda anomala non c'è stata, l'emergenza è rientrata dopo qualche ora. Alle 14,38 locali Sumatra è stata investita dal terremoto: l'epicentro, ancora una volta, è stato ad Aceh, a 495 chilometri dalla capitale Banda Aceh e a 33 chilometri di profondità. All'inizio il timore di un'onda killer appare concreto, una rilevazione del Pacific tsunami warning center ordina immediatamente l'abbandono delle spiagge e la vigilanza in tutto l'Oceano Indiano.
Si susseguono scosse di assestamento di notevole potenza, da 8,2 a 8,6 gradi. L'allarme si propaga alla Thailandia, alla Malesia fino a Singapore, la gente fugge dalle zone costiere per cercare riparo all'interno. Con il passare dei minuti il rischio tsunami si estende in diversi Stati dell'India, l'allerta rosso viene lanciato nei remoti arcipelaghi delle Andamane e delle Nicobare. Analoghe disposizioni vengono date nello Sri Lanka, alle Maldive e persino nella lontana isola della Réunion, a Est del Madagascar. Poi la volta di Kenya e Tanzania. Un effetto domino drammatico, con la notizia in cima a tutti i siti internet del mondo, le prime foto e l'inevitabile immagine di distruzione di otto anni che riaffiora.
L'emergenza è aggravata dal fatto che quasi tutte le aree considerate a rischio sono mete del turismo internazionale. Nell'isola di Phuket, uno degli angoli più belli della Thailandia e tra i più colpiti nel 2004, le procedure di emergenza vengono seguite con ordine, gli hotel sgomberati, l'aeroporto chiuso. Scene di panico invece in alcuni resort alle Maldive ma anche qui, ha assicurato poi Federviaggio, non ci sono state conseguenze per i turisti.
Il presidente indonesiano Susilo Bambang Yudhoyono in tv minimizza l'entità del pericolo, sottolineando che non sussiste «alcuna minaccia immediata». Di parere simile un'esperta del Centro di controllo geologico del Regno Unito, la sismologa francese Susanne Sargeant, secondo cui si è trattato di un movimento tellurico orizzontale, e dunque il rischio che si generasse uno tsunami era basso.
In effetti gradualmente la situazione si è normalizzata, gli allarmi sono stati revocati grazie anche alla profondità dell'epicentro, che ha consentito di disperdere un'energia equivalente a quella che libererebbe l'esplosione di 100 milioni di tonnellate di tritolo.
eliana.dicaro@ilsole24ore.com
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