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Questo articolo è stato pubblicato il 13 aprile 2012 alle ore 06:42.
WASHINGTON. Dal nostro inviato
Il G-8 dei ministri finanziari ha riaffermato ieri nel documento finale il principio che attribuisce alla bandiera delle navi il diritto di giurisdizione in caso di incidenti in acque internazionali, soprattutto quando si tratta di pirateria. Si tratta di un endorsement formale e con la firma di otto ministri degli Esteri, incluso il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov, della posizione italiana nel negoziato con l'India per liberare i due marò Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, detenuti delle autorità indiane a Kochi in Kerala, uno stato autonomo dell'India: «È uno sviluppo importante, ci consentirà di accelerare la nostra azione politica e diplomatica sia con le autorità nazionali indiane che con quelle locali. È chiaro che si dovrà negoziare un accordo complesso, ma abbiamo un progresso – ha detto ieri il ministro degli Esteri Giulio Terzi, durante una conferenza stampa – non che questo significhi che tutto finirà domani ma l'obiettivo di urgenza e rapidità resta ed è un obiettivo assoluto per tutti noi e per il Governo».
Terzi aveva lanciato un appello accorato ai suoi colleghi in apertura dei lavori perché riaffermassero l'assoluta tenuta del principio della giurisdizione: «È una cosa che riguarda tutti, perché la mancata osservazione di questo principio scardinerebbe i meccanismi che tutti usano per la lotta contro la pirateria» ha detto Terzi, che ha poi aggiunto: «Abbiamo affrontato la questione con grande rigore. Non ci siamo mai scostati dall'affermarmazione del principio di giurisdizione, affermandolo prima bilateralmente poi via via in modo sempre più pubblico e palese e su piano multilaterale coi partner piu influenti. Non c'è stata una deroga nell'assistere i fucilieri di marina nel difficile percorso giurisdizionale avviato dalle autorità indiane. Li stiamo appoggiando anche con una squadra di avvocati nell'iter giudiziario locale».
A proposito della liberazione di Paolo Bosusco Terzi ha detto che si tratta di «un risultato importantissimo. Il Governo italiano si è prima accertato che Bosusco fosse al sicuro, quindi ha comunicato la liberazione alle famiglie. Ho dato la notizia al capo dello Stato che ha seguito la vicenda con estrema attenzione».
Il G-8 dei ministri degli Esteri si è riunito a Washington in vista del G-8 di Camp David. Quest'anno sarà Barack Obama l'ospite dell'incontro annuale. E sul tavolo, fra i vari dossier, da quello nucleare, con Corea del Nord e Iran in prima linea a quello della primavera araba, c'è stato un importante passo in avanti per un cessate il fuoco duraturo in Siria. Anche la Russia ha accettato di delgare al Consiglio di sicurezza la formulazione di una risoluzione che prevede l'invio di una squadra di ricognizione, seguita, se tutto andrà bene da un gruppo di osservatori dell'Onu. Nella bozza del comunicato finale il riferimento è esplicito: «I ministri del G-8 sono gravemente preoccupati per la situazione in Siria e hanno accolto con favore gli sforzi di Annan e chiesto un intervento urgente del Consiglio di sicurezza, che deve comprendere l'invio di una missione di osservatori».
Uno degli aspetti più preoccupanti, ha osservato ancora Terzi, riguarda il problema dei rifugiati. Le stime ufficiali parlano di 28mila rifugiati in Turchia, ma in realtà la cifra ufficiosa secondo il ministro degli Esteri turco supera il milione e mezzo, in Giordania si parla di 5mila rifugiati, ma il numero reale sarebbe di 90mila. «Un classico esempio – ha detto Terzi – in cui le atrocità commesse da un regime che tutela i diritti civili hanno ricadute dirette sui paesi confinanti».
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