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Questo articolo è stato pubblicato il 15 aprile 2012 alle ore 14:00.

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È di almeno 47 morti il bilancio dell'offensiva di 18 ore lanciata ieri pomeriggio dai talebani a Kabul e in altre località dell'Afghanistan. Lo ha annunciato il ministro degli Interni, Bismillah Mohammad, aggiungendo che 40 membri delle forze di sicurezza e 25 civili sono rimasti feriti.
In una conferenza stampa, un portavoce ha spiegato che tra le vittime vi sono 36 talebani, otto membri delle forze di sicurezza e tre civili.

Il ministro, citato dall'agenzia Dpa, ha spiegato che erano 16 i talebani che hanno attaccato tre aree di Kabul. «Gran parte di loro si muovevano coperti da un burqa», ha precisato, spiegando che l'operazione è durata quasi 18 ore perché «le forze di sicurezza erano impegnate a proteggere i civili nelle aree affollate e piene di case dove gli attacchi si sono svolti».

Forze di sicurezza in azione
Dunque, tutti i miliziani talebani che hanno partecipato ieri agli attacchi combinati contro il Parlamento e il quartiere dove sono situate le rappresentanze diplomatiche a Kabul sono stati uccisi: lo hanno reso noto fonti governative afgane, precisando che i combattimenti sono terminati.

Inoltre, è stato arrestato un kamikaze in movimento nel centro di Kabul, secondo quanto riferisce l'agenzia di stampa Pajhwok. In un comunicato un responsabile della 101/a stazione di polizia della capitale ha precisato solo che l'uomo è stato bloccato nel quartiere di Pul-i-Charkhi, ad est della città. Domenica i servizi di intelligence avevano annunciato di aver arrestato altri due kamikaze inviati per uccidere il secondo vicepresidente afghano, Karim Khalili.

Almeno un militante talebano è invece ancora attivo, oggi, lunedì, a Pul-i-Alam, capoluogo della provincia orientale afghana di Logar, e spara contro le forze di sicurezza. A quanto riferiscono i media afghani, si tratta di un individuo che è riuscito a sfuggire al rastrellamento delle forze di sicurezza e ha preso posizione all'interno di un edificio in costruzione.

Le forze di sicurezza di Kabul avevano lanciato nelle prime ore della mattinata di oggi l'assalto contro i due edifici dove si erano trincerati i miliziani.

I talebani assaltano il Parlamento di Kabul
Una serie di attacchi con razzi, kamikaze e raffiche di mitra avevano sconvolto domenica il centro di Kabul. Obiettivo degli attentati, lanciati per segnalare l'inizio della «offensiva di primavera» e rivendicati dai talebani via Twitter, l'assalto al parlamento afghano, colpito prima con il lancio di razzi e poi occupato da un gruppo di kamikaze.

Anche alcuni parlamentari hanno partecipato ai combattimenti, accanto ai poliziotti e soldati, per respingere l'attacco al Parlamento. «Alcuni deputati, me compreso, e le mie guardie del corpo, hanno risposto ai talebani che si sono asseragliati in un immobile di sei piani di fronte al Parlamento» dopo che il loro tentativo di penetrare all'interno dell'emiciclo è stato respinto dalle forze dell'ordine, aveva dichiarato via telefono un parlamentare, Mohammad Naeem Lalai.

Nella caotica campagna di primavera che mira al ritiro degli alleati, i servizi di intelligence afghani (Nds) hanno dovuto sventare un progetto di attentato nei confronti del secondo vicepresidente, Karim Khalili, messo a punto da un gruppo legato alla cosiddetta Rete Haqqani. Il commando - ha riferito ToloNews Tv - era composto da due kamikaze e da un coordinatore che ricevevano istruzioni da una base in Pakistan.

Gli attentati combinati sono iniziati con una serie di esplosioni nella zona diplomatica, la cosiddetta green section, nei pressi delle ambasciate britannica e americana; hanno poi preso di mira un'accademia della polizia e sono proseguiti con l'attacco da parte di un gruppo di kamikaze al Kabul Star Hotel, un albergo appena costruito che si trova davanti al parlamento e ad altri palazzi vicini. Da lì i talebani hanno lanciato razzi contro l'ambasciata russa e il Parlamento dove poi sono riusciti ad entrare. A Kabul si è combattuto anche a poche decine di metri dall'ospedale di Emergency, nel centro della città. Il personale ha attuato il protocollo d'emergenza per ricevere i feriti.

Gli attacchi sono proseguiti in altre quattro province afghane. Due kamikaze si sono fatti esplodere all'aeroporto di Jalalabad, importante base Nato nell'est dell'Afghanistan, nella provincia di Nangahar, causando numerosi feriti. In quattro sono stati fermati all'ingresso dell'aeroporto. Due di loro si sono fatti esplodere, mentre gli altri due sono rimasti feriti e sono stati arrestati. Ancora attacchi nelle province di Logar e in quella centro-orientale di Ghazni e sud-orientale di Paktita, dove commando di talebani hanno attaccato edifici governativi.

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