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Questo articolo è stato pubblicato il 18 aprile 2012 alle ore 11:35.

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Eurozona: costruzioni in calo del 7,1%. Dietrofront della Germania (-17,1%). Male anche l'Italia (-9,9%)Eurozona: costruzioni in calo del 7,1%. Dietrofront della Germania (-17,1%). Male anche l'Italia (-9,9%)

Forte calo in febbraio per il settore europeo delle costruzioni. E surplus, dopo nove anni, delle partite correnti. Questi i dati macro che arrivano oggi dall'Unione europea.

Partiamo dalle costruzioni: secondo i dati Eurostat diffusi oggi, in Eurozona il ribasso è stato pari al 7,1% (in gennaio era sceso dello 0,5%) e nell'Ue27 al 3,7% (dopo un calo del 3,9% nel mese precedente). L'Italia è fra i Paesi in cui la flessione è stata più marcata, -9,9% (in Germania -17,1%, in Slovenia -10,3%, in Ungheria -7,2%) mentre i soli progressi si sono registrati nel Regno Unito (+5,7%) e in Romania (+1,7%). In generale, è sceso soprattutto il comparto dell'edilizia pubblica (-9,6% in Eurozona, -10,1% in Ue27) mentre la flessione di quella privata è stata rispettivamente del 6,7% e del 2,9%. Rispetto a un anno primo, la produzione nel settore è scesa del 12,9% (Eurozona).

Dopo nove anni surplus partite correnti
Dopo nove anni, nell'ultimo trimestre del 2011 la bilancia dei pagamenti dell'Unione europea è tornata a registrare un'eccedenza degli scambi correnti, pari secondo quanto calcola Eurostat a 13,1 miliardi di euro: come sottolinea l'istituto statistico, era dal terzo trimestre 2002 che non accadeva.

Nel corrispondente periodo del 2010 il deficit delle operazioni correnti era pari a 14,5 miliardi. In particolare, rispetto al quarto trimestre 2010 si è ridotto il deficit del conto dei beni, da -31,2 a -17 miliardi, e sono aumentat il surplus del conto dei servizi (da 25,9 a 32,3 miliardi) e di quello dei redditi (da 11,2 a 17,8 miliardi). Stabile il deficit dei trasferimenti correnti (-20 miliardi). Il surplus delle operazioni correnti dell'Ue è stato particolarmente marcato con gli Stati Uniti (+22,4 miliardi), la Svizzera (+17,2 miliardi) e un pò meno con il Brasile (+7,5 miliardi), Hong Kong (+5,5 miliardi), l'India (+2,2 miliardi) e il Canada (+2,1 miliardi); in deficit con Cina (-29,2 miliardi), Russia (-13,3 miliardi) e il Giappone (-5,1 miliardi).

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