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Questo articolo è stato pubblicato il 18 aprile 2012 alle ore 17:26.

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La foto scattata dal regista Francesco Sperandeo sul volo Alitalia Roma-Tunisi (mercoledì 18 aprile)La foto scattata dal regista Francesco Sperandeo sul volo Alitalia Roma-Tunisi (mercoledì 18 aprile)

La denuncia è partita da Facebook. E potrebbe arrivare in Parlamento. Il regista Francesco Sperandeo ha postato una foto scattata oggi sul volo Roma-Tunisi, dove si vede un cittadino tunisino - in volo verso Tunisi, perché respinto dall'Italia - imbavagliato con del nastro adesivo.

La descrizione della scena
Ecco che cosa scrive Sperandeo su Facebook: «Guardate cosa è accaduto oggi sul volo Roma-Tunisi delle 9,20 Alitalia. Due cittadini tunisini respinti dall'Italia e trattati in modo disumano. Nastro marrone da pacchi attorno al viso per tappare la bocca ai due e fascette in plastica per bloccare i polsi».

L'indifferenza degli altri passeggeri
L'autore della foto continua così il suo commento: «Questa è la civiltà e la democrazia europea. Ma la cosa più grave è stata che tutto è accaduto nella totale indifferenza dei passeggeri e alla mia accesa richiesta di trattare in modo umano i due mi è stato intimato in modo arrogante di tornare al mio posto perché si trattava di una normale operazione di polizia... Normale??? Sono riuscito comunque a rubate una foto! Fate girare e denunciate!».

La protesta sul web... e in Parlamento
Le foto stanno girando e alimentando un dibattito in rete. E non solo. «È indecente ciò che è avvenuto sul volo di ieri mattina Roma - Tunisi: due rimpatriati legati ed imbavagliati con nastro adesivo in un volo di linea». Lo dice in una nota Stefano Pedica, vice presidente della Commissione Affari Europei e componente della Commissione Affari Esteri al Senato, che annuncia un'interrogazione parlamentare e aggiunge: «il Governo e i ministri dell'Interno e degli Esteri vengano nelle aule parlamentari a spiegare perchè queste procedure vengono considerate "di routine"».

«Si parla spesso di rafforzare lo strumento del rimpatrio assistito, ma l'utilizzo dello scotch da pacchi sulla bocca, mi sembra una interpretazione eccessivamente zelante del concetto di assistenza». Lo dice in una nota Andrea Sarubbi, deputato del Partito democratico, tra i primi politici, insieme a Pedica, a commentare la denuncia partita da Facebook.

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