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Questo articolo è stato pubblicato il 19 aprile 2012 alle ore 06:38.

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Il deficit supererà i 2 miliardi, ma per la prima volta da sedici anni la spesa sanitaria nel 2011 ha subito una brusca frenata: con 112 miliardi di uscite, è addirittura calata dello 0,6% rispetto al 2010, attestandosi al 7,1% del pil (-0,2%). Una netta inversione di tendenza, che tuttavia quest'anno farà registrare una nuova crescita (+2,2%) per poi rallentare ancora nel 2013-2014 e quindi risalire del 2,7% nel 2015 quando toccherà i 118,4 miliardi.
Restano sulle montagne russe i conti di asl e ospedali. Ma il capitolo che il Def dedica alla spesa sanitaria apre una nota di cauto ottimismo, segno che le cure da cavallo imposte soprattutto nelle regioni commissariate stanno in parte facendo effetto. Anche se la guardia va tenuta altissima, tanto che da parte del Governo ultimamente c'è stata la richiesta alle regioni di anticipare al 2013 la manovra sui ticket che è in cantiere a partire dal 2014. Proposta finora respinta dai governatori, ma che potrebbe tornare in discussione col «Patto per la salute» che slitta a fine ottobre.
In attesa che siano ufficializzate le verifiche con tutte le regioni al tavolo di monitoraggio con l'Economia e la Salute, il Def non si addentra nei dati della spesa locale. Limitandosi a segnalare la diminuzione (-2,4%) della spesa per il personale dipendente, l'incremento (+3,6%) dei consumi intermedi, la riduzione dei costi per prestazioni acquistate da produttori market (-1,8%) e quella per la medicina generale (-4,7%). A due facce, invece, la spesa farmaceutica: netto calo (-8,3%) in farmacia, ancora in aumento (+5,1%) in ospedale.
Delle 8 regioni di cui sono stati verificati i conti – escluse le speciali e quelle commissariate e sotto piano di rientro dal deficit – emerge che solo Lombardia (+22 mln), Marche (+1,5 mln) e Umbria (+10,4 mln) nel 2011 hanno chiuso il bilancio in attivo, benché modesto. Veneto, Liguria, Emilia Romagna, Toscana e Basilicata hanno raggiunto il pareggio integrando con risorse dei propri bilanci per 382 milioni complessivi. La Liguria è ancora sub judice per alienazioni di beni per 76 milioni che sono state giudicate improprie a coprire il disavanzo.
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