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Questo articolo è stato pubblicato il 19 aprile 2012 alle ore 10:40.

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«Mi spiace molto, ho fatto un errore»: Juan Carlos si scusa dopo la caccia all'elefante (Olycom)«Mi spiace molto, ho fatto un errore»: Juan Carlos si scusa dopo la caccia all'elefante (Olycom)

«Lo siento mucho, me he equivocado, no volvera a ocurrir» (Mi spiace molto, ho fatto un errore, non si ripeterà): parola di Juan Carlos di Borbone, 74 anni, re di Spagna, volto contrito, sguardo carico di pentimento, appoggiato alle stampelle. Undici parole - i giornali le hanno contate - per salvare il trono, o quantomeno per cercare di raddrizzare l'immagine compromessa di un monarca di cui molti spagnoli negli ultimi giorni sembrano essersi stufati.

Scuse in tvdopo la battuta di caccia in Botswana
Una accurata e commovente messa in scena - una telecamera della tv pubblica Tve aspettava la sua "spontanea" uscita dietro la porta di una camera di ospedale - per cercare di fermare gli effetti perversi della «frivola» battuta di caccia all'elefante della settimana scorsa in Botswana. Da dove il re, per di più, era tornato venerdì sera con l'anca fratturata.

La monarchia traballa
Le spensierate avventure africane del monarca, in un periodo di crisi profonda per il Paese, con i suoi sei milioni di disoccupati e sotto il nuovo attacco della speculazione, hanno inferto un duro colpo alla popolarità del Borbone rimesso sul trono di Spagna per volere del dittatore Francisco Franco, ma considerato poi un garante della transizione verso la democrazia. Tanto più che, secondo alcuni quotidiani stranieri - la questione è tabù in Spagna - Juan Carlos, noto amatore di avventure extraconiugali, era accompagnato nella battuta all'elefante da una avvenente principessa tedesca.

Safari offerto dal milionario siriano
Per di più il safari - 35 mila euro - gli era stato offerto dal milionario faccendiere siriano Mohamed Eyad Kayali, vicino alla famiglia reale saudita. E questo mentre la famiglia reale è invischiata nello scandalo degli affari opachi del genero di Juan Carlos Inaki Urdangarin, accusato di corruzione e di aver stornato quasi 15 milioni di euro di danaro pubblico. Secondo la stampa spagnola, Urdangarin si sarebbe vantato in tre mail nel 2007 di avere l'appoggio dello stesso Juan Carlos in alcune iniziative fra sport e affari.

Il re potrebbe abdicare?
Insomma la monarchia, per la prima volta nel dopo Franco, scricchiola. Nei giornali di Madrid negli ultimi giorni si è parlato di una possibile abdicazione del re a favore del figlio Felipe, 44 anni, e la sinistra repubblicana riprende a chiedere con forza che si cambi sistema, passando alla Terza Repubblica.

Le reazioni del mondo politico dopo le scuse
Le scuse del re hanno però rinfrancato il campo monarchico. Il Partido Popular del premier Mariano Rajoy ha detto che «il popolo spagnolo» le «aspettava e auspicava». Il Psoe ha sottolineato che Juan Carlos «ha fatto bene a scusarsi». Abc, il quotidiano monarchico che nei giorni scorsi aveva avviato il discorso sull'abdicazione, si è entusiasmato: «Così la Corona parla al suo popolo, con una naturalezza disarmante»: «Il Re è tornato più Re che mai, guardando negli occhi gli spagnoli».

L'affondo di El Mundo
Un tabù però è stato spezzato. E l'immagine del monarca spagnolo non è più a prova di critica. Al punto che il consiglio editoriale di El Mundo, in un'opinione apparsa sulla versione online dopo le "scuse", ricorda che «i re abdicano». «Il Re ha reso un grande servizio a questo paese per diversi decenni. Dopo la figuraccia in Botswana, ha chiesto scusa, e ha fatto bene». «Ma ora - è l'affondo dell'influente quotidiano di Madrid - quello che deve fare è cedere la corona a Felipe VI se vuole che la Spagna continui ad essere una monarchia nei prossimi decenni».

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