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Questo articolo è stato pubblicato il 24 aprile 2012 alle ore 08:08.

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L'imposta di scopo non ha affascinato i sindaci. Sono, infatti, solo ventuno i Comuni italiani, dal Nord al Sud, che hanno istituito l'Iscop. Oggi, però, l'imposta sopravvive solo a Nocera Terinese (Catanzaro) e a Caserta (dove è stata istituita lo scorso anno), mentre è scaduta o è finita in anticipo negli altri 19 Comuni. Quasi tutti i municipi, infatti, l'hanno applicata a partire dal 2007 per la durata massima di 5 anni.

Quasi tutti hanno applicato l'aliquota massima allo 0,5 per mille
L'aliquota più gettonata è la massima, quella dello 0,5 per mille. Tranne Belluno che ha scelto lo 0,25 per mille e Rivisondoli (L'Aquila), che ha optato per lo 0,4 per mille. L'imposta di scopo è stata introdotta nell'ordinamento dall'articolo 1, commi 145 e seguenti della legge 296/2006. Dal 2007 i Comuni italiani avevano la facoltà di istituire questa imposta per contribuire al finanziamento di specifiche opere pubbliche. Si applicava sulla base della disciplina dell'Ici con un'aliquota massima dello 0,5 per mille e per un periodo massimo di 5 anni.

Con il federalismo municipale salita a 10 anni la durata massima di applicazione
L'articolo 6 del Dlgs 23/2011 (federalismo municipale), ha poi ampliato il raggio d'azione della normativa, aumentando la gamma di opere realizzabili e portando fino a dieci anni la durata massima di applicazione. Inoltre ora il gettito dell'imposta può finanziare l'intera spesa dell'opera. Resta obbligatoria la restituzione del tributo se l'opera non viene iniziata entro due anni dalla data prevista dal progetto esecutivo.

Il decreto fiscale cambia la base imponibile dell'Iscop
Ora con l'arrivo dell'Imu, che sostituisce l'Ici, la tassa di scopo cambia la sua base imponibile. Il decreto fiscale ha modificato la disciplina dell'imposta di scopo coordinandola con quella della nuova Imu che ha sostituito l'Ici. «Per effetto di queste modifiche - spiega il ministero dell'Economia in una nota - i Comuni potranno scegliere di istituire l'imposta o, nel caso in cui l'avessero già introdotta, potranno continuare ad applicarla adeguandola all'Imu».

In 19 Comuni gli effetti sono cessati
Sono stati 18 i Comuni a istituire l'imposta nel 2007, i cui effetti sono cessati a fine 2011. Altri due l'hanno attivata nel 2008 (Bastia Umbra e Nocera Terinese), poi però Bastia Umbra l'ha cancellata in anticipo, a far data dal 1° gennaio 2011, per dare risposta a una promessa elettorale di abbassare la pressione fiscale. Poi nel 2011 è stata la volta di Caserta. Dunque oggi l'operatività dell'imposta è limitata a due comuni, Nocera Terinese e Caserta. Nocera Terinese che ha deliberato lavori per 175mila euro, dall'acquisizione e la riqualificazione dell'ex cinema Graziano (125mila euro) alla ristrutturazione di edifici comunali. A Caserta è stata istituita dal 1° gennaio 2011 con un'aliquota dello 0,5 per mille.

La durata più breve a Morfasso (Piacenza)
A Morfasso (Piacenza), la durata prevista dell'imposta di scopo deliberata nel 2007 è stata solo di un anno, per un pacchetto di lavoro di poco più di 215mila euro per arredo urbano, marciapiedi, recupero di muri e sistemazione di uno stradello.

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