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Questo articolo è stato pubblicato il 24 aprile 2012 alle ore 06:37.

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FRANCOFORTE. Dal nostro corrispondente
L'esito delle elezioni francesi e la possibile sconfitta del presidente Nicolas Sarkozy al ballottaggio del 6 maggio preoccupano il cancelliere tedesco Angela Merkel quasi quanto Sarkozy stesso.
L'accoppiata Merkel-Sarkozy, ribattezzata Merkozy, è stata in prima linea nella risposta alla crisi dell'Eurozona con gli equilibri del vecchio asse franco-tedesco nettamente sbilanciati a favore della Germania. Che è riuscita quindi a far passare quasi sempre la sua linea con l'appoggio acritico del secondo Paese più importante dell'area dell'euro. Una vittoria di François Hollande modificherebbe l'equazione, stando almeno alla linea sposata dal candidato socialista in campagna elettorale. Sono due le tesi di Hollande che destano un particolare allarme nella cancelleria tedesca: la sua opposizione al patto fiscale per regole di bilancio più severe, con l'intenzione annunciata di volerlo rinegoziare, e l'insistenza che la Banca centrale europea debba spingere la crescita oltre che occuparsi della lotta all'inflazione. Entrambi toccano il cuore delle convinzioni della signora Merkel: l'austerità fiscale come strada maestra per l'uscita dalla crisi e la stabilità dei prezzi.
Ha messo le cose in chiaro ieri il capogruppo parlamentare della Cdu, il partito della Merkel, Peter Altmeier, secondo cui non c'è alternativa al rigore di bilancio. «Il cammino intrapreso con il patto fiscale - ha detto Altmeier - sarà continuato indipendentemente dal risultato delle elezioni francesi». Il leader dell'opposizione socialdemocratica, Sigmar Gabriel, ha sostenuto invece che la signora Merkel sarà costretta ad allinearsi alle posizioni di Hollande. Un'ipotesi che appare remota, anche se lo schacchiere delle alleanze europee per Berlino è ulteriormente complicato dalla caduta del Governo olandese, suo storico partner, proprio sull'approvazione delle misure di austerità. I socialdemocratici sperano che l'effetto Hollande possa dare impulso alla loro campagna in vista delle elezioni tedesche del 2013, campagna finora piuttosto moscia in un quadro politico dominato dalla popolarità della signora Merkel, nonostante la serie di rovesci cui la Cdu è andata incontro nelle elezioni locali. I prossimi test verranno dal piccolo land dello Schleswig Holstein, lo stesso giorno del ballettaggio francese, e, una settimana dopo, da quello ben più significativo nel Nord Reno Westfalia, lo Stato più popoloso, dove vive quasi un quarto dei tedeschi.
Il portavoce del cancelliere ha affermato che la signora Merkel continuerà a sostenere Sarkozy, anche se è definitivamente accantonata la maldestra proposta avanzata in gennaio, della partecipazione del capo del Governo tedesco alla campagna elettorale francese. Un'idea che ha finito per danneggiare entrambi i leader. Il portavoce della signora Merkel ha badato a sottolineare che «la Germania ha sempre lavorato ottimamente con qualunque inquilino dell'Eliseo» e che «la profonda amicizia fra Germania e Francia è indipendente da chi è al potere», quasi a cominciare a mettere in conto il possibile cambio della guardia a Parigi.
L'agenda di ieri del cancelliere mostra tuttavia come i suoi orizzonti, come quelli dell'economia tedesca, vadano ben al di là del rapporto con Parigi e con l'Eurozona. Angela Merkel ha infatti passato la giornata con il premier cinese Wen Jiabao alla fiera di Hannover, dove erano presenti oltre 500 espositori del colosso asiatico, e più tardi alla Volkswagen, che ha annunciato l'apertura di un'altra fabbrica in Cina.
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