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Questo articolo è stato pubblicato il 25 aprile 2012 alle ore 12:30.

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Real weather from real people. Da quando il meteo s'è fatto social le informazioni sono diventate diffuse e puntuali. Arrivano da tutto il mondo, meglio, da ogni quartiere e località: la variabilità del clima può essere intercettata in tempo reale solo da chi la vive. Se ognuno è meteo-reporter, tutti sono perfettamente meteo-informati. È quel che hanno pensato i quattro ragazzi italiani che hanno creato Metwit, il social network del tempo che fa. Una piattaforma di condivisione sul web, che è un'applicazione iOS ed entro un mese sbarcherà anche su Android.

Ogni utente posta indicazioni meteorologiche del luogo in cui si trova, dettagli, foto, scegliendo una delle 12 icone abbinate alla tipologia di evento meteo, condivide le informazioni su altri social network (Facebook, Twitter). Informazioni iperlocalizzate. Che da oggi, con l'uscita della versione 2.0 della app iPhone, arrivano anche con un sistema di notifiche push, per avvisare l'utente quando il tempo cambia intorno a lui. Si può postare da Instagram e da pochi giorni si può fare la stessa cosa via Twitter, geolocalizzati, usando gli appositi hashtag (#sun, #rain, ecc.), naturalmente uniti a quello di #Metwit (o #MTW). In più, oltre a quelle inviate dagli iscritti, le altre informazioni meteo che passano proprio da Instagram e Twitter sono aggregate in automatico: ogni giorno, vengono acquisiti 15mila cinguettii e 10mila foto. Quanto ci piace parlare del tempo.

«Non vogliamo sostituirci alle previsioni, offriamo un servizio diverso», dice Duccio Catalioto, web developer, che ha partorito l'idea di Metwit insieme a un altro fiorentino, Michele Ruini. Prima di incontrare i due sviluppatori Davide Rizzo e Simone D'Amico, milanesi. «Abbiamo messo l'applicazione online e fatto domanda all'incubatore SeedStartup, che ci ha selezionato: tre mesi a Dubai da ottobre a dicembre a perfezionare l'idea, assisiti da mentor e imprenditori, e 25mila dollari di finanziamento». A novembre, l'esordio («All'inizio è stata dura, avevamo bisogno di far conoscere la piattaforma, senza pubblicità»).
Ma il servizio si rivela presto utile, tanto più quando ogni previsione si dimostra incerta. «Quando a febbraio ha nevicato su Roma, abbiamo avuto un boom di segnalazioni: 2.500 in dodici ore». La piattaforma era attiva da tre mesi, e non contava ancora i 10mila iscritti attuali. Un numero che continua a crescere, e che si punta a decuplicare entro il 2012.

Il successo dipende infatti dalla massa critica: più utenti, più info, più utilità. «I principali riscontri – racconta Catalioto - arrivano dai meteo-appassionati, che postano ogni giorno, ogni due ore, clima, temperatura e pressione. Dagli sportivi, come serfisti o sciatori, e in genere coloro che svolgono attività all'aperto, a cui fa comodo sapere in diretta se il tempo è clemente o meno. Dai viaggiatori di media distanza, che vogliono essere rassicurati sul clima del luogo che vanno a visitare».
E i ricavi? «Il nostro modello di business sono i deal relativi al tempo: stile Groupon, ma contando su un target specifico. Se ad esempio nevica in una determinata città, un negozio della zona potrà voler proporre offerte particolari. Certo si potrebbe anche puntare sulla pubblicità, o commercializzare i dati che offriamo». Si vedrà. Ora, per i quattro di Metwit (che ha una sua mascotte, HowdyClowdy), è tempo di fundraising. Per fare altri passi avanti. «Vorremmo sviluppare lo stesso principio di Twitter: following/follower. Ma non è cosa che si può realizzare a breve. Al contrario, presto attiveremo un sistema di reputation degli utenti, per capire qual è il loro grado di attendibilità». Meteo-reporter avvisati.

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