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Questo articolo è stato pubblicato il 25 aprile 2012 alle ore 06:40.

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LONDRA. Dal nostro corrispondente
«Il ministro della Cultura Jeremy Hunt non era un mio cheerleader». Ovvero un ragazzo pon pon, immaginaria versione maschile delle fanciulle-tifose che sgambettano semi-discinte a bordo dei campi da gioco. James Murdoch lancia il sasso, ritrae la mano, fra ammssioni e calibrate smentite, inguaia il Governo di David Cameron innalzando d'improvviso lo scontro che matura in serata con la richiesta laburista delle dimissioni di Jeremy Hunt, difeso da un imbarazzato David Cameron. Imbarazzato per il suo ministro, ma crediamo anche per sé stesso visto che il figlio di Rupert Murdoch ha raccontato di aver discusso direttamente con il premier i destini di BskyB, circostanza sempre smentita dal premier.
Sei ore di interrogatorio davanti alla Commissione Leveson sull'etica dei media si sono trasformate in un progressivo atto d'accusa maturato nelle deboli risposte che il figlio di Rupert Murdoch ha opposto a un fiume di e-mail. Sono quelle che ha sorprendentemente sventolato il Queen's counsel Robert Jay, improvvisato "pubblico ministero" di questa indagine governativa che scandaglia le relazioni fra mass media e potere. Pietra angolare è l'impero di NewsCorp e su tutti BskyB, la pay tv con dieci milioni di abbonati, cuore della vagheggiata Sky Europe destinata a nascere se il gruppo avesse consolidato le altre Sky europee. Per farlo era necessario che NewsCorp salisse al 100% del gruppo rastrellando il 61% mancante. Era questa la madre di tutte le acquisizioni che James Murdoch ha ricostruito, ieri, duettando con Robert Jay, deciso a dimostrare la forsennata azione di lobbying avviata dal gruppo editoriale sul governo di David Cameron.
Le liaisons dangereuses fra il premier e il gruppo Murdoch erano cominciate prima delle elezioni quando, ha ricordato James, ci fu un incontro nel corso del quale fu annunciato all'allora leader dell'opposizione Tory che il Sun avrebbe suggerito ai lettori di votare conservatore. Il che significava assicurare un contributo vitale al successo elettorale Tory. «David Cameron - ha precisato James Murdoch - mi era sembra contento». Dopo il voto è maturata la controversa operazione BskyB che avrebbe garantito enorme potere a un gruppo capace di unire tv, quotidiani di qualità e quotidiani popolari. Per vincerla era necessario il sostegno del Governo e il lobbismo di NewsCorp divenne fortissimo. Non solo - ma ieri non se ne è parlato - Andy Coulson, ex direttore di News of The World, fu nominato portavoce del premier, e Frederick Michel capo delle relazioni esterne cominciò a scambiare e mail con l'entourage del ministro della Cultura Jeremy Hunt tanto che il 15 giugno 2010 una telefonata rassicurò il lobbista.
«Il Governo inglese - gli fu detto - vi sosterrà nel corso di tutta l'operazione», come dire via libera prima ancora che le authority avessero valutato la cosa. Di comunicazioni del genere, Robert Jay ne ha citate numerose per poi ricordare che il Governo nominò proprio Jeremy Hunt, in sostituzione del ministro Vince Cable, oppositore dei Murdoch, nel ruolo di arbitro per il via libera all'acquisizione.
Dopo la nomina l'atteggiamento del ministro Hunt e del suo entourage - secondo le mail citate da Rober Jay - non cambiò, confermando il sostegno all'affondo su BskyB. È proprio in quei giorni, il 23 dicembre del 2010, che a casa dell'allora ceo di NewsInternational, la rossa Rebekah Brookes, il premier David Cameron avrebbe scambiato qualche battuta con James Murdoch sul destino di BskyB. Lo ha confermato lo stesso James, ieri, in aula costringendo Downing street a una smentita. «Non c'è mai stata alcuna conversazione inappropriata», ha precisato l'ufficio del premier. Oggi se ne saprà di più, sulla poltrona lasciata da James Murdoch siederà, infatti, Rupert Murdoch il vero tessitore della grande trama politico-editoriale britannica.
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ESCALATION DI ACCUSE
Le intercettazioni
L'affaire scoppia il 4 luglio 2011 quando emerge che i messaggi del cellulare di una 13enne rapita e uccisa nel 2002 erano stati illegalmente intercettati da un detective pagato dal giornale News of the World di Murdoch. Presto si scopre che il direttore Andy Coulson, in seguito portavoce di Cameron, corrompeva la polizia
La chiusura del giornale
Murdoch chiude News of the World; il premier Cameron annuncia due inchieste e Coulson viene arrestato. Sfuma la scalata in corso a BSkyB
Le prime audizioni
Nel luglio 2011 si susseguono i colpi di scena: si dimette Rebekah Brooks, amministratore delegato di News International; Sean Hoare, ex reporter di News of the World, viene trovato morto
Nuovi guai su BSkyB
Il 29 febbraio James Murdoch si dimette da presidente di News International, l'editore britannico di Times e Sun e il 3 aprile da BSkyB

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