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Questo articolo è stato pubblicato il 28 aprile 2012 alle ore 13:54.

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Kevin Ebanks e Kobe Bryant dei Los Angeles Lakers (Afp)Kevin Ebanks e Kobe Bryant dei Los Angeles Lakers (Afp)

Liofilizzata, compressa, accartocciata. Tagliagambe e mozzafiato, vissuta tutta in apnea, senza attimi di sosta, ma per paradosso, senza pure essersi fatta mancare una buona manciata di partite inutili negli ultimi giorni. La regular season Nba, accorciata dal lock-out di inizio anno, ha emesso i suoi verdetti. Miglior record assoluto ai Bulls ( o meglio ai Tori, che chiudono 50-16 come San Antonio, va comunque l’eventuale vantaggio del fattore campo in una teorica finale contro gli speroni, visti gli scontri diretti), Indiana la sorpresa, i Knicks la mina da evitare, mentre a Ovest occhio a Oklahoma e Memphis, pronte a ripetere la grande post season dello scorso anno. Ma gli occhi saranno ovviamente tutti su di loro, i Miami Heat di LeBron James, Dwayne Wade e Chris Bosh. L’anno scorso furono piegati da Dallas e Dirk Nowitzki. Fare il bis sarebbe il fallimento del secolo. Pronostico? Finale Bulls-Thunders, e anello che va a sorpresa a Oklahoma. In attesa di essere smentiti dal parquet.

Western Conference – primo turno

San Antonio Spurs vs Utah Jazz

Gli Speroni hanno fluidificato l’attacco e rivitalizzato Duncan. La postseason è poi il regno di Parker e Ginobili. Due le incognite: peso sottocanestro e logorio fisico. Ma se ne comincerà a parlare dal secondo turno, perché i Jazz di Millsap hanno già fatto il massimo eliminando i Suns nella corsa ai playoff.

Oklahoma City Thunders vs Dallas Mavericks

Rivincita della finale a Ovest dello scorso anno. E i Thunders non mancheranno l’occasione di prendersela. I punti del capocannoniere Durant e di Westbrook, la sapienza di Harden (ripresosi dalla folle gomitata incassata da Metta World Peace), i muscoli di Perkins, Ibaka e Collison sono troppo per i Mavs, rimasti incantati dal loro anello, storditi dal flop Odom, più preoccupati di fare spazio salariale in vista della rifondazione ormai inevitabile.

Los Angeles Lakers vs Denver Nuggets

Kobe Bryant contro Danilo Gallinari, ma anche duello tra il Gallo e le trappole preparategli da coach Ettore Messina. Non a caso contro i giallo-viola raramente Danilo riesce a far bottino. Per L.A. peserà non poco l’assenza di World Peace, che quando fa girare i neuroni nel senso giusto è un signor giocatore: difesa, tiro, rimbalzi, fisico. Ma nel pitturato Bynum e Gasol faranno la differenza, anche se le Pepite con il rookie Faried hanno trovato una miniera d’oro sottocanestro.

Memphis Grizzlies vs Los Angeles Clippers

Duello che promette scintilla, il più stuzzicante al primo turno. Roster profondo, quello degli Orsi, con Randolph ritrovato dopo il lungo infortunio, e tutta la saggezza dell’All Star Marc Gasol. Ma i Velieri hanno il fosforo e la leadership di Paul in regia, la potenza mostruosa di Griffin, la sorprendente concretezza di Kenyon Martin. Vincerà Memphis, ma di un’incollatura appena.

Western Conference – primo turno

Chicago Bulls vs Philadelfia 76ers

Turno buono, per i Tori, per recuperare appieno un Derrick Rose condizionato come non mai dagli infortuni. Chicago deve riuscire a spremere un’altra decina di punti sicuri a partita dal proprio attacco. I 76ers – a sorpresa autori di un campionato molto consistente - serviranno a rodare i meccanismi.

Miami Heat vs New York Knicks

Melo Anthony contro i Big Three: titolo appetitoso per un primo turno non banale. New York del dopo D’Antoni e priva dell’infortunato Jeremy Lin ha trovato, sotto la guida di Woodson, equilibri e risultati inattesi. Contro gli Heat che puntano disperatamente al titolo non basteranno, ma ci divertiremo.

Indiana Pacers vs Orlando Magic

I Pacers plasmati da Larry Bird contro Orlando priva di Howard e con il regno tecnico di Van Gundy logorato alle fondamenta dalle bizze del suo Superman. Andranno avanti, con merito, i gialloblu, mentre dalle parti di Disney World faranno bene a pensare a un futuro meno enigmatico.

Boston Celtics vs Atlanta Hawks

Kevin Garnett centro, Ray Allen sesto uomo di lusso: coach Rivers le ha pensate tutte per rivitalizzare i suoi Celtics avanti con l’età, e c’è riuscito. Il resto lo faranno gli assist e la geniale sregolatezza di Rondo, e la leadership di Paul Pierce. Poi dal prossimo anno cambierà non poco. Gli Hawks voleranno basso anche stavolta: tanto talento, ma poca saggezza cestistica. Anche se Joe Johnson quando vuole è un vero big.

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