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Questo articolo è stato pubblicato il 28 aprile 2012 alle ore 08:14.

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UCRAINA
Attentati nella città
della Tymoshenko
Una raffica di esplosioni a Dnipropetrovsk, in Ucraina, ha causato ieri almeno 29 feriti, di cui cinque gravi. Gli ordigni sono esplosi in luoghi affollati: una stazione di autobus, un cinema, un parco, l'Opera. Dnipropetrovsk è la città natale di Yulia Tymoshenko, l'ex premier condannata a sette anni di carcere per abuso di potere. Il suo partito sospetta che gli attentati siano un modo per distogliere l'attenzione dal destino dell'ex premier, in sciopero della fame.
ROMANIA
Governo sfiduciato
dopo due mesi
Il Governo romeno di centrodestra del premier Mihai Ungureanu (nella foto), in carica da appena due mesi, è stato sfiduciato in Parlamento dopo aver presentato un contestato programma di austerity e privatizzazioni. Il presidente Traian Basescu ha designato premier il leader dell'opposizione di sinistra Victor Ponta.
SIRIA
Gli Usa: il piano
Annan sta fallendo
Crescono i dubbi Usa sul piano Annan in Siria. Kathleen Hicks, sottosegretario alla Difesa, e Derek Chollet, direttore delle strategie del National Security Council, hanno affermato che l'iniziativa diplomatica guidata dall'ex segretario generale Onu «sta fallendo», e si sta lavorando a un "piano B" per porre fine al massacro. Ieri un attentato kamikaze nel centro di Damasco ha provocato almeno nove morti e decine di feriti.
CINA
Il dissidente Chen
sfugge agli arresti
Sfuggito agli arresti domiciliari, il dissidente cinese Chen Guangcheng, cieco, 40 anni, ha sfidato il regime di Pechino con un video diffuso su YouTube (nella foto) in cui chiede al premier Wen Jiabao di garantire l'incolumità dei suoi familiari. Secondo voci non confermate Chen si sarebbe rifugiato nell'ambasciata Usa a Pechino.
OKINAWA
Accordo sul ritiro
di 9mila marines
I 9mila marines della base americana nell'arcipelago giapponese di Okinawa saranno dispiegati di nuovo a Guam, nelle Hawaii e in Australia. Washington e Tokyo hanno raggiunto un accordo che avvia alla chiusura una contesa storica tra le due capitali e che nel 2009 costò la carica di primo ministro a Yukio Hatoyama, impegnatosi in campagna elettorale per un'intesa che togliesse di mezzo la base aerea. L'accordo separa le due questioni: la base resta, ma quasi la metà dei marines oggi presenti dovrà fare i bagagli. L'arcipelago fu teatro di una sanguinosa battaglia tra forze Usa e giapponesi durante la Seconda guerra mondiale.

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