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Questo articolo è stato pubblicato il 01 maggio 2012 alle ore 17:40.
L'ultima modifica è del 01 maggio 2012 alle ore 14:34.

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Roberto Maroni, Roberto Calderoli e Umberto Bossi (Lapresse)Roberto Maroni, Roberto Calderoli e Umberto Bossi (Lapresse)

Umberto Bossi si ricandiderà per la segreteria al consiglio federale della Lega, perché contro l'attacco del centralismo romano, definito «farabutto» e «canaglia», occorre serrare le fila. Intervenuto a Zanica, in provincia di Bergamo, in occasione del Lega Unita Day, il Senatùr ha anticipato ai giornalisti che non si tirerà indietro. Se no, ha spiegato il leader del Carroccio, «la gente pensa che non siamo uniti».

Parlando poi delle inchieste giudiziarie, Bossi ha chiarito la sua posizione: «Secondo me - ha affermato - non ha rubato nessuno, non vedo ladri ma qualche errore. Pensate che avevamo a fare l'amministratore uno legato alla ndrangheta». «Quelli che cercheranno di dividere la Lega - ha avvertito Roberto Maroni - saranno immediatamente cacciati».

Il Senatùr: dobbiamo essere compatti
Bossi ha chiuso il suo intervento indicando nello spirito di «fratellanza» la chiave per ripartire. «Ci occorre unità - ha ricordato, - quando lo Stato ha visto le divisioni della Lega ha attaccato e mandato i magistrati: ora dobbiamo essere compatti, uniti se vogliamo vincere».

Slogan contro la politica fiscale di Monti
Alcune centinaia di militanti hanno scandito slogan contro le politiche fiscali del governo Monti e hanno inneggiato due volte alla secessione. Ci sono state anche alcune tensioni fra i militanti leghisti e i giornalisti. Secondo Roberto Maroni nella mobilitazione contro le politiche fiscali del governo, in particolare l'Imu, «l'obiettivo più importante, se ci sarà l'adesione di tutti i Comuni, è che si possa mandare a casa il governo prima dell'estate». Dal palco il triumviro del Carroccio ha elencato alcune delle proposte approvate dal consiglio federale per organizzare la protesta dei sindaci contro l'Imu.

Maroni: licenziare Equitalia
«Primo - ha affermato - licenziare Equitalia, per licenziare il governo Monti oppure intervenire sul patto di stabilità o mettere aliquota zero per consentire di non pagare legalmente o anche fare ricorso al giudice di pace». Quello della Lega Nord, ha continuato Maroni, «non è incitamento alla rivolta fiscale, è un'iniziativa politica, la più importante negli ultimi mesi da parte del nostro movimento». Una battuta, anche, sulla nomina di Giuliano Amato a consigliere per la riforma del finanziamento ai partiti: il governo, ha detto Maroni, «ha nominato i tecnici per aiutare i tecnici, e ha scelto uno come Amato che ha messo le mani nelle nostre tasche di notte, vi ricordate quando fece la rapina in banca?». «Se i consiglieri del governo Monti sono questi - ha concluso il triumviro della Lega - allora ha vita breve».

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