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Questo articolo è stato pubblicato il 03 maggio 2012 alle ore 06:41.

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Un libro bianco sui partiti pronto nel giro di due-tre settimane basato sulle "best practice" degli altri Paesi europei e magari anche degli Usa. L'ex premier Giuliano Amato, appena nominato consigliere sull'attuazione dell'articolo 49 della Costituzione, non perde tempo: ieri ha incontrato subito il premier Monti per illustrargli i dettagli del suo lavoro per il quale si avvarrà dell'aiuto dell'Isle (l'Istituto per la documentazione e gli studi legislativi). L'obiettivo è "suggerire" in tempi brevi al Parlamento un modello italiano a cui ispirarsi nella riforma che proprio oggi approderà in commissione Affari costituzionali della Camera dove è atteso il cosiddetto testo «Abc» (concordato e presentato da Alfano, Bersani e Casini) rivisto e corretto: cioè con le norme sul finanziamento dei partiti e sul controllo dei bilanci.
L'intenzione sarebbe quella di arrivare a un dimezzamento del finanziamento. Il Ddl dovrebbe approdare in Aula il 14 maggio, ma c'è chi già non esclude uno slittamento di qualche giorno, in attesa proprio delle indicazioni, non vincolanti, che arriveranno da Amato il cui nuovo incarico ieri è stato accolto con freddezza e qualche critica dai partiti.
L'ex premier è al lavoro già dalla scorsa settimana e ha avviato innanzitutto un complesso lavoro di analisi comparata della disciplina dei partiti nei paesi dell'Ue, con un occhio anche agli Stati Uniti. A questo si affiancherà una riflessione per l'Italia che toccherà i tre cardini principali: struttura e definizione dei partiti, modello di finanziamento e controllo dei bilanci. L'idea di fondo non è quella di esautorare il parlamento delle sue funzioni, ma di supportarlo in questa delicata riforma con la quale i partiti si giocano gran parte della loro credibilità. Per questo potrebbe essere modificato il calendario dei lavori con un rallentamento sulla tabella di marcia prevista.
Ieri i due relatori, Gianclaudio Bressa (Pd) e Peppino Calderisi (Pdl) hanno assicurato di non aver visto né sentito Giuliano Amato. Nell'attesa anche i partiti mettono le mani avanti: «Noi abbiamo già presentato una nostra proposta», ha spiegato il segretario Pd Pier Luigi Bersani. E su questo, aggiunge, «si può andare avanti senza indugi». Altrettanto chiara il vicepresidente della Camera Rosy Bindi: «Noi andiamo avanti», osserva, ma se il governo, «attraverso la consulenza di Amato, avrà delle proposte, le prenderemo in considerazione». E se Angelino Alfano, si è limitato a dire di non voler «alimentare polemiche», più esplicito è stato invece Guido Crosetto, sempre dal Pdl: «Ho l'impressione che l'incarico ad Amato sulfinanziamento ai partiti rischi di essere controproducente perché allungherà i tempi».
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LA RIFORMA

Il testo «Abc» alla Camera
In commissione Affari costituzionali della Camera approda oggi il cosiddetto «Abc» (presentato dai tre leader di maggioranza, Angelino Alfano, Pierluigi Bersani e Pier Ferdinando Casini): si tratta però del testo «rivisto e corretto» cioè con le norme sul finanziamento dei partiti e sul controllo dei bilanci. I relatori sono Gianclaudio Bressa (Pd) e Peppino Calderisi (Pdl)
Si punta a dimezzare i fondi
Il capogruppo Pd a Montecitorio, Dario Franceschini, ieri ha fatto sapere che l'intenzione è quella di dimezzare il finanziamento dei partiti. E per questo ci si starebbe ispirando al modello tedesco. La parte sui controlli, con tanto di obbligo di revisione dei bilanci da parte di società iscritte alla Consob, dovrebbe restare simile a quella dell'originario testo «Abc»

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