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Questo articolo è stato pubblicato il 03 maggio 2012 alle ore 15:09.

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L'Italia «ha raggiunto progressi notevoli» e il governo «merita di essere incoraggiato nei suoi forzi. L'Italia è davvero sul sentiero giusto». «Non solo in Spagna e in Italia, ma in generale, sono stati fatti sostanziali progressi nel bilancio che vengono riconosciuti. Dieci Paesi su 17 faranno a fine 2012 meglio rispetto agli impegni fissati nel rispettivo programma di stabilità».

Allo stesso tempo notiamo che ci «sono progressi in molti Paesi, ma diversi Governi devono essere più ambiziosi».

Politica monetaria accomodante
Lo ha detto il presidente della Banca centrale europea, Mario Draghi, a margine del consiglio direttivo dell'istituto che ha deciso oggi di lasciare invariato all'1% il costo del denaro. A tal proposito lo stesso ha indicato che il consiglio direttivo della Bce riunito oggi a Barcellona «non ha discusso di movimenti dei tassi di interesse. Tuttavia, abbiamo discusso del nostro orientamento di politica monetaria che è già accomodante anche alla luce di un indebolimento della congiuntura».

Acquisto bond in vigore: esclusi stimoli a breve termine
Il programma di acquisto dei bond della Bce «resta in vigore, ma dipenderà dai governi portare i propri costi sotto controllo implementando le riforme strutturali -ha aggiunto -. Lo strumento è sempre lì». Tuttavia i governi devono indirizzare da soli «i loro squilibri più importanti». Draghi, inoltre, esclude stimoli all'economia nel breve termine.

Ripresa graduale dal secondo semestre
«Gli indicatori che abbiamo ricevuto negli ultimi tempi non sono ancora sufficienti per cambiare il nostro scenario di base che è di una ripresa graduale dell'economia dell'Eurozona nella seconda parte del 2012».

Semplificare l'attività di impresa
Nell'area euro «è cruciale» semplificare l'attività di impresa, la creazione di nuove aziende e la creazione di posti di lavoro. Sul mercato del lavoro servono riforme che promuovano «più flessibilità, mobilità ed equità», mentre al momento la situazione è «sbilanciata» a danno dei giovani, ha proseguito.

A proposito dell'integrazione fiscale il numero uno dell'Eurotower ha ribadito: «Non c'è contraddizione fra un patto per la crescita e il fiscal compact».

Meglio tagliare le spese
«Meglio tagliare le spese che aumentare le tasse». È la strada che indica il presidente della Bce rispondendo a una domanda sulla strada da percorrere per risanare i conti pubblici. In particolare, il taglio della spesa, va orientato «alla spesa corrente e non agli investimenti».

Fondo salva-Stati insufficiente
Draghi ha poi criticato l'Efsf, l'attuale Fondo di salvataggio salvataggio europeo, con il quale si è intervenuti in Grecia, Portogallo e Irlanda. «Si è rivelato insufficiente - dice - sia rispetto alle aspettative che alle necessità». «È stato creato in un modo che ci ha costretto a lavorare con difficoltà - aggiunge - Dobbiamo essere assolutamente sicuri che non ripeteremo la stessa esperienza» con l'Esm, il fondo di salvataggio permanente.

La vittoria di Hollande?
Nessun commento dal presidentesui grandi appuntamenti elettorali di questo fine settimana. Draghi non ha voluto rilasciare dichiarazioni quando interpellato in particolare sulla possibilità che a seguito di una affermazione del socialista Francois Hollande alle presidenziali di domenica in Francia possa essere rimesso in discussione il Fiscal compact stretto dai Paesi Ue, proprio su suggerimento dello stesso presidente della Bce.

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