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Questo articolo è stato pubblicato il 04 maggio 2012 alle ore 16:33.

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di Sara Bianchi
«Promesse dell'ultimo minuto per vincere le elezioni». Così il segretario Udc, Lorenzo Cesa, definisce la proposta del leader Pdl, Angelino Alfano per l'abolizione dell'Imu («che non venga più rinnovata nel 2103»). L'Imposta municipale unica continua a fare la parte del leone nelle contese di quest'ultima fase di campagne elettorale. E i maligni dicono che su questo (nelle intenzioni) nessuno tra i principali leader di partito potrebbe scagliare la prima pietra.

Il segretario Pdl ai sindaci dice: mantenete invariata l'aliquota, un ulteriore aggravio fiscale sarebbe insostenibile. E assicura che il partito promuoverà ogni iniziativa politica «affinché sia eliminata la tassazione sull'abitazione principale». Il suo (quello del segretario Pdl) è, per Maroni «un ravvedimento operoso», che potrebbe forse segnare un riavvicinamento tra Pdl e Lega Nord, a patto che - avverte il leader lumbard - «Alfano ammetta che hanno sbagliato». Il Carroccio ha invitato all'obiezione fiscale. «Non si tratta di evasione, ma di protesta», precisa Roberto Maroni che annuncia per il prossimo 25 maggio la convocazione dei nuovi sindaci per decidere come condurre la protesta contro l'Imu sulla prima casa.

Nemmeno il centrosinistra è stato tenero con Monti sull'Imu. E Pier Luigi Bersani ribadisce la proposta dei democratici: alleggerirla e «affiancarle un'imposta personale sui grandi patrimoni mobiliari», lasciando l'Imu ai comuni. Stefano Fassina, responsabile economia del partito invita Lega e Pdl ad andare oltre la propaganda elettorale e «sostenere con noi l'innalzamento dell'attuale detrazione Imu da 200 a 300 euro», con «l'innalzamento dell'aliquota per gli immobili a uso residenziale di valore superiore a 1.2 milioni di euro. È una soluzione - dice - che eliminerebbe l'Imu per 2/3 delle abitazioni di residenza senza fare perdere gettito ai comuni».

Il leader Idv, Antonio Di Pietro parla di «una tassa iniqua e vessatoria perchè se la prende con tutti i cittadini soprattutto con le fasce più deboli e oneste». E da Sel Nichi Vendola definisce l'Imu sulla prima casa «una patrimoniale sui più poveri».

Toni diversi dai centristi. Il leader Udc, Pier Ferdinando Casini, se la prende con gli alleati di un tempo «si sono dimenticati - dice - che sono stati loro a fare scelte demagogiche come l'abolizione dell'Ici, che ha costretto tutti gli italiani a pagare l'Imu». Per Fli (lo sostiene Enzo Raisi) «il governo Monti sta cercando di affrontare la crisi con misure rigorose, ma garantendo l'equitá».

Anche Anci è sul piede di guerra, considera l'Imu «una patrimoniale e non una tassa dei comuni» e chiede al Governo di modificarla. Dati alla mano, ha sostenuto Anci, Imu è «molto più onerosa per gli italiani rispetto alla vecchia Ici» e, con la nuova imposta, i comuni perderebbero circa il 30% delle loro entrate. È «una tassa rigida, onerosa e ingiusta» per l'Associazione nazionale dei comuni italiani, una tassa che «non permette ai comuni di modellarla secondo quelle che sono le necessità dei cittadini». I sindaci contro Imu saranno in piazza il 24 maggio in una manifestazione a Venezia, per chiedere modifiche immediate.

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