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Questo articolo è stato pubblicato il 04 maggio 2012 alle ore 23:15.

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MOSCA - Per la prima volta alla grande parata militare sulla Piazza Rossa di Mosca, il 9 maggio prossimo (la festa della vittoria sul nazifascismo) parteciperanno di diritto dei veicoli blindati italiani. Mai prima - eccetto la parata militare del 1945 alla quale presero parte dei fuoristrada americane Wyllis - la tecnica militare straniera è stata ammessa a sfilare insieme ai carri armati e ai missili intercontinentali davanti al Cremlino.

A dire poco, si tratta di una rivoluzione vera e propria: i veicoli blindati tattici leggeri multiruolo "Lince", un capolavoro degli ingegneri della Iveco, un prodotto di un Paese-chiave della Nato (il nemico no.1 della Russia), sono stati scelti dagli esperti dal ministero della Difesa russo, che malgrado le aspre proteste dei nazionalisti e dei comunisti, hanno scartato invece "Tigr", un analogo prodotto "made in Russia".
Per i militari russi "Lince" della Iveco non ha rivali: testato in Iraq e in Afghanistan, capace di resistere grazie a una capsula interna super resistente alle esplosioni fortissime, il veicolo italiano è per il momento l'unico campione della tecnica militare straniera, che è riuscito a entrare a pieno titolo nelle forze armate russe. Il Cremlino ha acquistato la licenza per la produzione dei veicoli "Lince", che saranno assemblati agli stabilimenti del complesso militare-industriale nei pressi della città di Voronezh.

«Entro la fine del 2012 ne saranno prodotti come minimo 150 veicoli, e quelli che parteciperanno alla parata militare sulla Piazza Rossa, sono di assemblaggio russo», hanno sottolineato a Il Sole 24 Ore dall'ufficio stampa del ministero della Difesa della Russia. Nelle formazioni che sfileranno sulla Piazza Rossa, davanti al presidente della Russia, Vladimir Putin, ai veicoli italiani sono stati riservati dei posti di particolare onore: i "Lince" scorteranno i giganteschi missili balistici a testate multiple "Topol-M", che secondo la propaganda russa sarebbero in grado di sfondare i sistemi più sofisticati di difesa anti missile degli Stati Uniti.

I primi veicoli assemblati in Russia su licenza italiana stanno già arrivando nei reparti delle forze armate russe, dislocate nel sud del Paese e soprattutto nel Caucaso. E questo perché negli ultimi tempi è aumentato il numero degli attacchi contro la polizia, contro l'esercito e contro la popolazione civile ad opera dei separatisti islamici che continuano ad agire nelle piccole repubbliche musulmane del Caucaso, dalla Cecenia, all'Ingushezia e al Daghestan, dove giovedì scorso due terroristi kamikaze si sono fatti esplodere davanti a un punto di controllo alle porte della capitale Makhachkala, uccidendo 20 e ferendo gravemente altre 100 persone.

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