Storia dell'articolo
Chiudi
Questo articolo è stato pubblicato il 04 maggio 2012 alle ore 17:55.

LONDRA - Boris Johnson marcia verso la riconferma alla carica di sindaco di Londra, ma è il Labour dell'inseguitore Ken Livingstone a festeggiare. A scrutinio ancora in corso la gara per la prima poltrona della capitale è pilotata dal sindaco uscente, il biondo conservatore euroscettico indicato dai sondaggi e dalle prime indicazioni reali come il vincitore nonostante la performance di Ken Livingstone lo costringerà, probabilmente, a ricorrere alla ripartizione della seconda preferenza per aver garanzia del successo.
Il conteggio rischia di proseguire nella notte, ma se non ci saranno inattesi capovolgimenti le urne di Londra daranno l'unica consolazione ai Tory del premier David Cameron. In tutto il resto del Paese a scrutinio quasi ultimato con la sola eccezione della capitale e della Scozia, il trionfo laburista raggiunge le più rosee aspettative.
Città importanti, da Birmingham a Cardiff hanno cambiato colore, uniformandosi al rosso del Labour che macchia la cartina di tutto il Paese. Più di settecento amministrazioni locali sono ora in controllo laburista con i conservatori che perdono oltre il previsto e i liberaldemocratici in procinto di vedere sancita un'umiliazione nazionale. Soprattuto se alla fine del conteggio il candidato di Londra non arriverà, come appare probabile, neppure terzo, sopravanzato dai candidato indipendenti.
Trasferendo il voto su base nazionale, oggi il Labour del giovane leader Ed Milliband ha il 39% del consenso contro il 31 dei conservatori e il 16% dei LibDem. In altre parole se fossero elezioni politiche, nonostante l'esercizio sia piuttosto velleitario, oggi Westminster sarebbe in mano ai laburisti ed Ed Milliband sarebbe premier.
La sconfitta stigmatizzata sia da David Cameron sia dal vice premier LibDem, Nick Clegg, paradossalmente rafforza la coalizione avendo disegnato uno scenario in cui è difficile immaginare un imminente ritorno alle urne. Anche perchè da ieri, David Cameron ha un nemico in più, il carissimo Boris compagno di partito in rapida ascesa nel cuore degli inglesi.
©RIPRODUZIONE RISERVATA