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Questo articolo è stato pubblicato il 04 maggio 2012 alle ore 15:40.
L'ultima modifica è del 04 maggio 2012 alle ore 12:52.

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Il Governo deve adottare entro tre mesi dall'entrata in vigore della legge uno o più decreti legislativi per consentire alle imprese che vantano crediti nei confronti delle amministrazioni dello Stato - in relazione a contratti di cessione di beni o prestazioni di servizi - di avvalersi della possibilità di compensarli con i debiti. È questo quanto prevede la proposta di legge del Pdl illustrata dal segretario Angelino Alfano, per la compensazione tra tasse e crediti delle imprese nei confronti dello Stato. «La nostra proposta di legge - ha spiegato Alfano - è un ddl delega, il che significa che è fatto per avere la massima collaborazione con il Governo». Quanto alla partita sui tagli alla spesa pubblica, il leader del Pdl ha avvertito: va bene insistere sulla strada della spending review, ma il governo «elevi l'ambizione» e non si limiti a voler risparmiare «quattro miliardi su ottocento di spesa pubblica». Infine, una battuta sull'Imu: «deve diventare una tantum e non va replicata per il 2013 sulla prima casa. Propongo che sia provvisoria».

Il ministero dell'Economia certifica i crediti
I crediti - si legge nella proposta (un solo articolo composto da due commi) - debbono essere certificati entro 60 giorni con apposito provvedimento dal ministero dell'Economia. La compensazione può essere effettuata esclusivamente con debiti relativi a tributi dovuti nei confronti della medesima amministrazione statale, Regione o ente locale titolare del credito vantato. Per quanto riguarda i crediti derivanti da enti del Ssn, la compensazione può essere effettuata esclusivamente con debiti relativi a tributi regionali. Il secondo comma prevede che gli schemi dei decreti legislativi siano trasmessi al Parlamento, al fine di acquisire il parere delle commissioni competenti, da esprimere entro un mese dalla data della trasmissione.

Alfano scrive ai sindaci del Pdl: mantenere invariata l'aliquota Imu
Il Pdl promuoverà ogni iniziativa politica per eliminare la tassazione sull'abitazione principale. Il segretario Angelino Alfano scrive ai sindaci del partito e detta alcuni "ordini di scuderia" sull'imposta sulla casa. L'Imu, spiega, non solo penalizza fortemente i Comuni ma «introduce da un anno all'altro un aggravio fiscale insostenibile e inaccettabile per i cittadini». Alfano attacca la scelta del Governo Monti, sostenuta però in Parlamento dallo stesso Pdl, di prevedere la reintroduzione della tassa sulla casa. Ai suoi sindaci il segretario chiede poi di mantenere invariata l'aliquota sull'Imu, mìnonostante abbiano la possibilità di aumentarla. «È vero che noi avevamo pensato all'Imu - ricorda Alfano - ma non per la prima casa e non in base alla revisione degli estimi catastali».

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