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Questo articolo è stato pubblicato il 08 maggio 2012 alle ore 21:56.

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Una regione sotto tiro, con un Pil in calo (-0,7%) atteso per il 2012, circa 6mila posti di lavoro persi l'anno scorso, la Cig cresciuta di oltre l'11% rispetto al 2010, la crisi Fincantieri chiusa con un accordo che prevede 330 esuberi. Senza dimenticare il credit crunch, che allarma soprattutto piccole e micro imprese.

E ora l'attentato a Roberto Adinolfi che – dice il presidente di Confindustria Liguria, Sandro Cepollina – «ci ha gettati in una situazione di drammaticità incredibile. L'ipotesi di una matrice ideologico-politica ci riporterebbe a una storia tragica già vissuta e di cui la memoria è ancora fresca». Questo il contesto, come ha evidenziato anche la Cgil parlando di passaggio «dalla stagnazione alla recessione» nel corso di quest'anno, nel quale si inseriscono tuttavia i segnali di riscossa evidenziati nell'edizione di "Rapporti/24" dedicata alla Liguria e in uscita domani nel dorso di Impresa & Territori del Sole 24 Ore.

Il comparto marittimo-portuale e il turismo stanno mostrando trend in recupero, l'export già nel 2011 è cresciuto rispetto all'anno precedente «e la Liguria può ancora esprimersi tantissimo da questo punto di vista», aggiunge Cepollina. Ma, soprattutto, c'è nell'industria locale una volontà di lottare: «Noi imprenditori liguri – ha detto a "Rapporti/24" il presidente di Confindustria Liguria – non molliamo. Abbiamo tutta la voglia di fare e di rimetterci in gioco. E questo vale anche per chi non è più giovanissimo».

Il Rapporto del Sole 24 Ore racconta infatti la storia di sette imprese dinamiche e aperte all'internazionalizzazione: Seac Sub, Lanterna Alimentari, Razeto&Casareto, Ipa Industries, Alba, Watergenpower e Cantieri Sanlorenzo. E da chi vincerà la consultazione elettorale a Genova, Confindustria attende un impegno per il sostegno al manifatturiero.

Dal canto suo, la Regione cerca di sostenere l'internazionalizzazione delle imprese. Per il governatore, Claudio Burlando, è fondamentale il supporto che sta fornendo la struttura regionale Liguria International. La società (partecipata da Filse, la finanziaria dell'ente col 52% e dalle camere di commercio di Genova, Imperia, La Spezia e Savona, col 12% ciascuna) ha appena terminato una missione Shanghai, dove ha portato 19 aziende liguri e si appresta a partecipare, con il ruolo di capofila nazionale per i settori della nautica e della logistica, alla missione Stato-Regioni-sistema camerale, che si svolgerà in Brasile dal 21 al 25 maggio. I partecipanti liguri saranno 15, tra imprese e compagini che rappresentano aziende (tra queste ci sono Ligurian ports, Ucina, Distretto delle tecnologie marittime della Spezia).

Franco Aprile, alla guida di Liguria International, conferma la strategia dell'internazionalizzazione: «Ogni anno portiamo dalle 300 alle 350 aziende all'estero per incontri business to business. E il 20% circa di queste imprese riscontra, poi, risultati significativi sul fatturato, in conseguenza dei contatti stretti nel corso dei viaggi». La strada è aperta. I compagni di viaggio devono soltanto aumentare.
E per aprire la Liguria al mondo lungo le vie di comunicazione c'è un programma di opere che vale 15 miliardi (come la Gronda, il Terzo Valico Genova-Rotterdam, il nodo ferroviario del capoluogo di regione, il raddoppio ferroviario della Genova-Ventimiglia, il tunnel della Cisa) che cambierebbero il ruolo anche economico della regione che, con Lombardia e Piemonte, costituiva il triangolo industriale dell'Italia post guerra mondiale.

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