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Questo articolo è stato pubblicato il 08 maggio 2012 alle ore 17:30.
L'ultima modifica è del 08 maggio 2012 alle ore 15:20.

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Sostegno dell'Italia all'adesione della Turchia all'Unione Europea, perché Istambul nella Ue può portare a un valore aggiunto. Lo ha messo in evidenza il premier Mario Monti al termine del vertice italo - turco che si è svolto a Roma. I due Paesi, ha ricordato il professore, sono due fattori di stabilità nel Mediterraneo. «Con il primo ministro Erdogan - ha affermato il presidente del Consiglio - abbiamo avuto uno scambio di idee sulle principali aree di crisi a cominciare dalla Siria, dove i nostri due Paesi sono impegnati alla ricerca di una soluzione». Quello siriano è infatti il nodo più spinoso. Il premier turco Erdogan ha chiarito che un intervento della Nato scatterebbe solo nel caso in cui la Turchia venisse attaccata. Erdogan ha anche ammesso: «Ho perso la speranza, non so più cosa auspicare» perchè «non riusciamo ad arrivare al risultato sperato», ovvero la fine delle violenze. L'Italia intanto manda osservatori: nell'ambito delle risoluzioni 2042 e 2043 votate dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni unite, il Consiglio dei ministri ha autorizzato una missione di pace di militari italiani in Siria nel ruolo di "osservatori delle Nazioni unite".

Monti: Turchia esempio per l'Europa
Secondo Monti per un'Europa «che ha raggiunto un grado di perfezione istituzionale e integrazione molto forte e rappresenta un esempio nel mondo», ma al tempo stesso è «anziana demograficamente, stanca» e «non piena di impulsi ed entusiasmo economicamente, la Turchia può essere un esempio importante».

Sottoscritti accordi su cooperazione economica e sicurezza
In occasione del vertice italo turco sono stati sottoscritti accordi bilaterali a 360 gradi per una collaborazione tra Italia e Turchia: dalla lotta al terrorismo e la criminalità organizzata alla cooperazione economica, a quella ambientale.

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