Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 09 maggio 2012 alle ore 06:37.

My24


Un anno in più per raggiungere gli obiettivi di bilancio, un anno di ossigeno per la Spagna che è già entrata in recessione, ha un tasso di disoccupazione al 24,4% e mentre introduce misure di austerity pesantissime deve intervenire per risanare le banche, ancora imbottite di asset tossici dell'immobiliare. Il Governo di Mariano Rajoy si prepara a chiedere alle banche ulteriori accantonamenti per 40 miliardi di euro: riserve che dovrebbero prevenire il crollo del credito sotto il peso degli attivi ormai senza valore e al tempo stesso evitare l'utilizzo di altri fondi pubblici.
Dopo aver rinegoziato con Bruxelles i target del deficit per il 2012 - dal 4,4 al 5,3% del Pil - alimentando non pochi dubbi sulla capacità di perseguire il risanamento promesso, Rajoy sembra aver convinto la Commissione europea a concedere alla Spagna dodici mesi in più - quindi con uno slittamento dal 2013 al 2014 - per portare il disavanzo sotto il 3% del Prodotto interno lordo.
La Commissione europea - lo confermano fonti vicine al premier Rajoy - sta studiando come applicare alla situazione spagnola la clausola delle «circostanze eccezionali», prevista dal Patto di stabilità, secondo cui «in caso di eventi inconsueti al di fuori dal controllo dei Governi nazionali» e se ci sono «rilevanti ripercussioni sulla situazione finanziaria generale», oppure in caso di «grave recessione economica della zona euro o dell'intera Unione», gli Stati membri possono essere «autorizzati ad allontanarsi temporaneamente dal percorso di aggiustamento all'obiettivo di bilancio a medio termine». Segnali di apertura alle richieste di Madrid sono arrivati dallo stesso Olli Rehn: «Il Patto di stabilità non è stupido», ha detto il commissario Ue agli Affari economici e monetari, preoccupato dalla spirale di recessione e austerity nella quale si è avvitata l'economia del Paese iberico. L'annuncio ufficiale da Bruxelles dovrebbe arrivare venerdì prossimo, quando la Commissione pubblicherà le previsioni economiche di primavera.
E senza sprecare il tempo concesso da Bruxelles, Rajoy dovrà riformare, di nuovo, il sistema finanziario. Con una bad bank per pulire i bilanci e con l'utilizzo di altre risorse pubbliche le banche in difficoltà. A cominciare da Bankia: la società nata dalla fusione di sette casse di risparmio per sostenere il peso degli asset tossici dopo il crollo del settore immobiliare, per la quale il Governo spagnolo ha predisposto un salvataggio da 10 miliardi di euro. Venerdì il Governo spagnolo potrebbe imporre alle banche ulteriori riserve per 40 miliardi di euro, oltre ai 54 già accantonati per far fronte agli attivi a rischio. Le banche sono oggi il problema più grave della Spagna nonostante anche ieri il ministro dell'Economia, Luis de Guindos assicurasse che «Bankia non ha problemi di liquidità» negando l'ipotesi di un salvataggio pubblico.
luca.veronese@ilsole24ore.com
© RIPRODUZIONE RISERVATA

Shopping24

Dai nostri archivi