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Questo articolo è stato pubblicato il 10 maggio 2012 alle ore 14:49.

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Arriva al traguardo dopo 277 anni di vita Richard Ginori, la manifattura di porcellane di Sesto Fiorentino (Firenze) che rappresenta uno dei marchi storici – e d'eccellenza - della tavola made in Italy, schiacciata da 30 milioni di debiti e da una grave crisi di liquidità. Ieri l'assemblea straordinaria ha votato la messa in liquidazione della società presieduta da Roberto Villa, che alla testa di Starfin spa l'aveva rilevata nel 2007, e nominato i tre liquidatori che avranno il compito di gestirne il destino. Si tratta dello stesso Villa, di Marco Milanesio (presidente del collegio dei liquidatori) e di Nicola Lattanzi. Immediata la reazione dei sindacati, che hanno deciso due ore di sciopero con assemblea per domani mattina e chiesto la convocazione del tavolo di crisi.

Ora si apre una fase di grande incertezza per Richard Ginori 1735, che conta 332 dipendenti e una produzione di piatti e porcellane di alta qualità, non scalfita dalle difficoltà finanziarie che l'hanno investita negli ultimi anni. I liquidatori dovranno tentare una ristrutturazione societaria "anche mediante l'accesso a procedure concorsuali, compreso il concordato preventivo", sottolinea il comunicato diffuso al termine dell'assemblea.

La liquidazione arriva a seguito delle perdite 2011 (38,8 milioni quelle della capogruppo, che hanno portato il patrimonio netto negativo per 19,3 milioni), che hanno imposto la riduzione del capitale sociale, finito sotto il minimo legale. In assenza di ricostituzione (Villa da tempo ha fatto sapere di non essere disponibile a sostenere le ulteriori esigenze finanziarie della società) e di nuovi investitori, la strada è stata obbligata. Nelle ultime settimane si erano dimessi tre amministratori e la società di revisione Kpmg non era stata in grado di esprimere un giudizio sul bilancio consolidato al 31 dicembre 2011 del gruppo Richard Ginori. Che ora, nonostante la ripresa del fatturato (44 milioni nel 2011, +24%), rischia di veder scomparire un marchio che ha segnato la storia della tavola, non solo italiana.

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