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Questo articolo è stato pubblicato il 09 maggio 2012 alle ore 12:40.

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Finanza e fisco sono stati i temi del colloquio fra il consigliere diplomatico del Ministro dell'Economia e delle Finanze italiano, Carlo Baldocci, e il segretario di Stato del Dipartimento Federale delle Finanze svizzero, Michael Ambúhl, capo della Segreteria di Stato per le questioni finanziarie internazionali.

Si è parlato di un'imposta alla fonte sui futuri redditi di capitale
Al centro dell'incontro il modello di convenzione sulla regolarizzazione dei valori patrimoniali detenuti in Svizzera da contribuenti non residenti e sull'introduzione di un'imposta alla fonte sui futuri redditi da capitale. Si è parlato anche dell'accesso ai mercati finanziari, delle black list esistenti, della revisione della Convenzione bilaterale per evitare le doppie imposizioni (anche con riferimento allo scambio di informazioni) e dell'accordo relativo all'imposizione dei lavoratori frontalieri.

Quanto potrebbe valere la tassazione
Finora l'ipotesi di tassazione alla fonte sui redditi di capitale è stato solo un caso di scuola. Ma ipotizzando un accordo fiscale simile a quello firmato con l'Austria, che prevede una tassazione una tantum sul capitale, si potrebbe ipotizzare un incasso di circa 37,5 miliardi di euro, mentre per la tassazione sugli interessi il Fisco italiano potrebbe incassare circa 625 milioni l'anno. È vero che nel comunicato del Mef si parla di "futuri redditi di capitale", ma è anche vero che, comunque, la trattativa è stata aperta ed è in corso.

Nascerà un gruppo di pilotaggio per dirimere le questioni
È stata decisa l'istituzione di un gruppo di pilotaggio che lavori per risolvere le questioni pendenti indicate sopra, che si riunirà per la prima volta il 24 maggio 2012. «Le parti - sottolinea il Mef - prendono atto con soddisfazione che la questione concernente il blocco dei ristorni dei frontalieri è risolta e che il relativo ordine di pagamento in favore dell'Italia è stato dato». È annunciato un incontro di lavoro, «prossimamente», fra il presidente del Consiglio dei ministri, Mario Monti, e la presidente della Confederazione Svizzera, Eveline Widmer-Schlumpf.

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