Etiopia, il bene ostinato, costruito dal Cuamm
testo e foto di Gigi Donelli
2. Wolisso, un ospedale sempre affollato
Questa volta, mi racconta Ghesào, non hanno dovuto fare nessuna coda. Dritti sotto i ferri lungo la corsia d'emergenza. I medici si sono preoccupati di fermare l'emorragia, di fermare il sangue che sua moglie perdeva. Si sono preoccupati di salvare la vita della madre mentre per il bambino non c'era già più nulla da fare. Ma Ghesào non ha recriminazioni ne rimpianti. È grato ai medici e dice che prima di tutto andava salvata Dawè, che è madre di 4 figli che ora l'aspettano a casa. Dawè che condivide il peso del lavoro nei campi. A novembre, mi spiega, quando il raccolto prenderà ogni momento della loro giornata, sua moglie dovrà stare bene e dovrà essere in grado di aiutarla. Questa volta dice di aver avuto paura per lei: per arrivare in ospedale ha impiegato quasi un giorno. Dawè è entrata grado nelle statistiche dell'ospedale. Nel 2011 i ricoveri all'ospedale di Wolisso sono stati 9.456. Nello stesso periodo i pazienti visitati sono stati 73.512. In questi giorni l'accettazione dell'ospedale St.Luke di Wolisso è sempre piena di gente in attesa: saranno molti di meno tra giugno e settembre, durante la stagione delle piogge che rallenta tutti gli spostamenti e in molti casi li blocca del tutto.
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