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Questo articolo è stato pubblicato il 12 maggio 2012 alle ore 08:15.

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ROMA
Con un colpo di frusta, sonoro e per molti quasi imprevisto, Mario Monti imprime una brusca accelerazione al riordino dell'intelligence. Il Consiglio dei ministri riempie la casella finora vuota del sottosegretario ai servizi di informazione e sicurezza: da direttore del Dis ad «autorità delegata» – così la definisce la legge – Gianni De Gennaro, calabrese, classe 1948, conquista la responsabilità politica sul sistema degli 007.
Al suo posto Giampiero Massolo, romano, classe 1954, che lascia il posto di segretario generale della Farnesina. Lunga è la serie di significati dietro queste decisioni. Mario Monti, dopo essere andato in prima persona il 22 febbraio al Copasir – il comitato parlamentare presieduto da Massimo D'Alema – per sostenere attenzione e volontà di rinnovamento dei servizi, a partire da una spending review interna, ora rilancia. Con una scelta meditata in realtà da tempo e frutto di un confronto istituzionale con le massime cariche dello stato a partire dal presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano.
Il premier così attribuisce a De Gennaro la delega sul sistema intelligence, che aveva tenuto per sé suscitando qualche malumore tra i partiti. Per il prefetto è un salto di qualità indiscutibile ma anche la responsabilità piena – di governo, dunque politica e non più tecnica – di riordinare un sistema con molte professionalità di grande valore ma anche numerose inefficienze, sprechi, duplicazioni assurde, rivalità e gelosie ormai anacronistiche.
L'ex direttore del Dipartimento informazioni e sicurezza, peraltro, aveva già messo in moto una serie di azioni per ricondurre al Dis attività da centralizzare, e non da duplicare, come la logistica. In questo senso c'è anche un progetto legislativo snello al Copasir che, se trova il consenso necessario in Parlamento – si tratta di approvarlo in tempi quasi fulminei, considerate le scadenze in aula – garantisce una razionalizzazione del sistema da tutti auspicata. Di sicuro ogni iniziativa di semplificazione e revisione avrà, dopo le novità di ieri, un corso più veloce. Il disegno finale prevede un Dis con forte potere di coordinamento, oltre che di gestione centralizzata di alcune competenze, mentre le agenzie interna (Aisi) ed esterna (Aise) avranno, a questo punto, un ruolo sempre più operativo. Da qui a dire che si vada verso un servizio unico che metta insieme Aisi e Aise è, almeno oggi, quantomeno prematuro: non è inverosimile ma neanche scontato, anzi al momento nemmeno probabile. Poi, si vedrà. La designazione di Massolo, d'altro canto, è un segno indiscutibile di un rilancio del sistema sul piano internazionale e non solo. Massolo ha un legame forte con De Gennaro, tanto da aver partecipato a numerose riunioni di coordinamento tra vertici dei servizi e dei ministeri interessati. Le due nomine sono un segno di novità ma non di frattura con il sistema così com'è governato ora. Fonti qualificate ritengono, a questo punto, che i vertici di Aise e Aisi, Adriano Santini e Giorgio Piccirillo, resteranno in sella.
Certo è che mettere al Dis l'ex segretario generale della Farnesina è anche un segnale forte verso le intelligence alleate, che infatti hanno espresso apprezzamento. Un ambasciatore al Dis – con il precedente nel biennio 1991-1993 di Francesco Paolo Fulci al Cesis – è senza dubbio un biglietto da visita di prim'ordine per la comunità internazionale. Giunto a maggior ragione dopo il caso della Nigeria, quando l'8 marzo morì l'ingegner Franco Lamolinara in un blitz delle forze speciali inglesi e perfino il presidente della Repubblica parlò di «comportamento inspiegabile del governo» di Londra. Consenso bipartisan per De Gennaro e Massolo è arrivato da tutto il mondo politico.
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I PERSONAGGI

Gianni De Gennaro
Calabrese, classe 1948, De Gennaro (foto) è stato capo della Polizia (2000-2007), capo di gabinetto del ministero dell'Interno e, fino a ieri, direttore del Dipartimento delle informazioni per la sicurezza
Giampiero Massolo
Romano, classe 1954, con il nuovo incarico come capo del Dis lascia il posto di segretario generale della Farnesina

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