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Questo articolo è stato pubblicato il 12 maggio 2012 alle ore 16:52.

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Le prime parole sono uguali e condivise: tutti gli atti di violenza contro Equitalia vanno condannati. Ma anche dopo le molotov lanciate contro la sede del concessionario della riscossione a Livorno, la politica chiede al Governo di intervenire per pensare a una «fase 2» e superare l'attuale clima di tensione. Per ora è in calendario un incontro tra Attilio Befera e il premier Mario Monti, che giovedì 17 maggio si recherà negli uffici dell'agenzia delle Entrate e di Equitalia. Intanto fioriscono le proposte: si va dalla moratoria sulle cartelle esattoriali, alla riduzione degli aggi e degli interessi sulla riscossione fino a ipotizzare un superamento di Equitalia per far transitare i poteri all'agenzia delle Entrate. Anche se dall'Esecutivo il Guardasigilli Paola Severino chiarisce: «C'è un disagio per la situazione economica ma è un dovere pagare le tasse».

La moratoria
La proposta di una sanatoria mirata dei debiti con il fisco arriva da Matteo Fugatti, vicepresidente dei deputati della Lega Nord (il partito che da oltre un anno contesta i metodi di Equitalia): «Gli atti di violenza vanno condannati con fermezza. Ma è opportuno che il Governo dia mandato a Equitalia di attuare una moratoria delle posizioni dei contribuenti
più a rischio per instaurare una procedura conciliativa al fine di evitare le tragedie che stiamo vedendo in questi giorni. Occorre dare un segnale in tal senso al fine di dare ai contribuenti la possibilitá di poter onorare il loro debito, ma in condizioni di fattibilitá».

L'idea della moratoria è condivisa anche da Francesco Pionati, segretario nazionale dell'Alleanza di Centro e portavoce del gruppo Popolo e Territorio alla Camera: «Il disagio dei cittadini - spiega - è assolutamente giustificato ma non dipende da Equitalia. È il Parlamento che deve votare subito una moratoria di un anno, utilizzando questo periodo per riscrivere
norme più eque».

Morsa da allentare
L'ex alleato di governo, Maurizio Gasparri (Pdl), chiede interventi più sistematici per ridurre la pressione fiscale: «Il Governo Monti è chiamato in prima persona a dare segnali. Quanto sta facendo per migliorare la riforma del mercato del lavoro anche sulla base delle proposte del Pdl è un buon inizio. Ora va allentata la morsa del fisco, operazione necessaria per poter avviare la crescita. Il nostro segretario Alfano ha saggiamente suggerito di azzerare le tasse per le imprese che vantano crediti con lo stato per la stessa cifra. Servono insomma decisioni pratiche ma efficaci che diano sollievo a chi produce per rimettere in moto l'economia».

Le posizioni nel Pd e nell'Idv
Anche dal Pd e dall'Idv arrivano proposte. L'ala liberal del Partito democratico sottolinea la necessità di «ripensare le modalità e i criteri che disciplinano le procedure di riscossione, rivedendo in primo luogo il carico degli interessi e delle sanzioni, che fanno spesso lievitare gli originari debiti di oltre il 100%, e introducendo forme di trasparenza, partecipazione e controllo in linea con il modello europeo, centrate sui diritti del contribuente, peraltro consacrati con lo Statuto del contribuente largamente poco conosciuto e ancor meno applicato». Per questo chiedono subito un tavolo che adotti misure urgenti.

Nell'Italia dei valori, secondo il senatore Stefano Pedica «vanno messi in discussione quei vertici che hanno messo in atto una strategia assurda e che ora, per il bene del Paese, farebbero bene ad ammettere i loro errori e andarsene». Detto questo, la sua proposta è di archiviare l'esperienza di Equitalia e «rimettere la riscossione dei tributi direttamente nelle mani
dell'agenzia delle Entrate». Per il collega di partito e presidente del gruppo a Palazzo Madama, Felice Belisario, «occorre rivedere il
sistema di riscossione dei crediti per comprendere e dare risposte ad una disperazione alimentata dalla crisi e dall'iniquitá sociale». Anche se aggiunge: «Inuno Stato di diritto le tasse si pagano, per questo bisogna prendersela anzitutto con gli evasori e non con Equitalia. Chiediamo quindi al Governo di smetterla di vessare i cittadini onesti e combattere sul serio chi non fa il proprio dovere con il fisco a danno di tutti».

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